Continuano ad arrivare notizie positive dalla ricerca medica. L'ultima ha per protagonista il vaccino anti Colesterolo, messo a punto dalla Affiris, azienda austriaca, che ha condotto la fase di sviluppo iniziale sui topi. Le risposte ottenute sono state più che soddisfacenti, tanto che sono iniziati i primi test sull'uomo. Stando alle ultime indiscrezioni, questi dovrebbero essere conclusi entro la fine del 2017. Soltanto allora si saprà se la scienza ha nuovamente aperto un varco nel campo della guarigione da una delle malattie più diffuse del XX e XXI secolo, spesso causata dallo stile di vita poco salutare che siamo soliti adottare tutti i giorni.

Come funziona

Il vaccino contro il colesterolo cattivo mira alla produzione di anticorpi contro il PCSK9, l'enzima che gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo appunto dell'Ldl, sigla che sta ad indicare le lipoproteine a bassa densità (in inglese Low Density Lipoprotein). Combattendo l'azione di tale enzima, i ricercatori della Medical University di Vienna hanno ottenuto grandi risultati, anche se non sempre le premesse iniziali vengono mantenute una volta che inizia la sperimentazione sull'uomo.

Il nome dato al vaccino è AT04A. I primi test clinici sono stati condotti nel 2015 all'Università di Vienna e, come anticipato nel paragrafo introduttivo, l'obiettivo è di concludere l'attuale fase di test sulle persone entro la fine del 2017.

Un progetto ambizioso, che potrebbe regalare, se i dati iniziali saranno confermati anche tra alcuni mesi, una nuova opportunità per chi da anni combatte contro il colesterolo alto, così come per le nuove generazioni, per le quali il rischio di imbattersi in tale malattia è concreto.

Come nella maggior parte dei farmaci però, anche in questo caso vi sarebbero delle controindicazioni o, come vengono definiti da più parti, effetti collaterali.

A precisarle sono due professori di grande fama, Ulrich Laufs, dell'Università di Saarland, in Germania, e Brian Ference, docente alla Bristol University e, contemporaneamente, alla Scuola di Medicina di Detroit, negli Stati Uniti. Secondo il giudizio dei due esperti, da una parte i risultati iniziali della sperimentazione del nuovo vaccino sono assolutamente promettenti, ma vi sono - dall'altra parte - dei rischi da non prendere sotto gamba.

L'esempio concreto che riferiscono è la possibile insorgenza del diabete, che sarebbe causata dagli effetti immunitari a lungo termine che può avere nell'uomo. Se vuoi conoscere altre notizie di salute, clicca il tasto Segui in alto a destra.