Pensavamo che ormai i casi di malaria fossero circoscritti ai Paesi del "Terzo mondo", dove non si attua profilassi e le misure igieniche sono spesso dimenticate; invece la malattia non sta risparmiando i Paesi sviluppati, usando come "serbatoio di trasmissione" le persone che si infettano nei viaggi ai Tropici e che, non manifestando sintomi, tornano con il Plasmodio nel sangue. Il veicolo della malattia è sempre la zanzara Anopheles, endemica delle zone africane e tropicali ma presente in minima parte anche nel Mediterraneo e in alcune zone italiane.

Il decesso di una bambina italiana, ricoverata per diabete in un ospedale di Trento e infettata dalla malaria per contaminazione tramite materiale infetto, ha risvegliato la paura che la malattia possa ritornare "di moda" dopo decine di anni dalla sua sparizione. In Italia, anche a seguito delle immigrazioni dai Paesi tropicali, si sono avuti numerosi casi di malaria in questi ultimi mesi, ma fortunatamente la malattia era stata contratta in terra straniera e poi curata nei nostri ospedali. Il problema si presenta quando la trasmissione, e quindi il contagio, avviengono nel nostro Paese. Ciò significa che ci sono stati scambi di sangue infetto oppure che anche qui è presente l'unico veicolo naturale di trasmissione della malattia, la Zanzara Anopheles.

La Malaria

E' la parassitosi più diffusa ed il parassita responsabile è un protozoo del genere Plasmodium, che si riproduce tramite spore per questo viene anche detto Sporozoo. Le quattro specie responsabili della malattia negli umani sono il Plasmodium Falciparum, che causa la forma maligna di malaria, il P. vivax, il P. ovale e il P.

malariae. Il Plasmodio viene trasmesso dalla femmina della zanzara e la specie di Falciparum è considerata la più pericolosa di tutte dacchè detiene la percentuale più elevata di complicanze e di mortalità. La malattia si presenta con un quadro clinico simile ad una malattia febbrile acuta di gravità diversa: è importante diagnosticare subito la specie di protozoo per attivarsi immediatamente in caso sia quella più pericolosa, che risulta mortale nei soggetti già debilitati.

La Zanzara anofele in Italia

Anche in Italia sono presenti alcune specie di zanzare del genere anopheles, nascoste tra le oltre 60 specie totali di zanzare italiane. Nel Nord Italia troviamo l'Anopheles maculipennis, che attacca soprattutto gli animali, ma può trasmettere la malaria, e il P. Labranchiae, che si posa sugli umani ed è il responsabile della recrudescenza malarica in Sardegna, nel Lazio e in Sicilia, dove spesso ci sono ancora focolai della malattia contenibili solo con la disinfestazione. L'OMS aveva dichiarato l'Italia "libera " dalla malattia dal 1970, ma ultimamente si sono registrati nuovi casi "importati" da i Paesi dove la malaria è endemica. Oggi l'incremento esponenziale dei casi può essere sicuramente associato all'alto numero di immigrati che provengono dai Paesi dove la malaria è presente, dal momento che solo una bassissima percentuale dei casi è stata contratta in Italia.

Questi ultimi casi sono stati determinati da trasfusioni o da contaminazioni accidentali con siringhe. Altri canali di contagio sono riconducibili a contatti con la zanzara negli aeroporti o tramite bagagli dove l'insetto si era annidato.