Non si può negare che i vaccini abbiano rivoluzionato la storia della medicina. La vaccinazione si è dimostrata un sistema molto utile per la prevenzione delle malattie infettive, rispetto alle quali, prima della scoperta degli antibiotici, non esistevano cure efficaci. Tuttavia in Italia negli ultimi anni a proposito dei vaccini, soprattutto su internet, ad esempio su alcuni gruppi presenti sui social, circolano delle informazioni inesatte. Alcune di queste informazioni non corrette, non vagliate dal pensiero critico, sono diventate una sorta di luoghi comuni.

Ad esempio secondo alcuni, i vaccini sarebbero causa dell'autismo oppure per altri invece le pratiche vaccinali rappresenterebbero solo un grande affare per le case farmaceutiche.

Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e Virologia al San Raffaele di Milano, è intervenuto in merito alla dinsinformazione diffusa che vi è attorno a questa pratica medica per smontare le bufale o fake news più diffuse.

Le bufale sui vaccini smontate dal professor Burioni

Intanto non è vero che i vaccini causano l'autismo. Se così fosse questo disturbo dovrebbe avere una incidenza maggiore nei bambini vaccinati rispetto ai bambini non vaccinati, ma questo non accade. Inoltre stando agli ultimi dati a disposizione, le lesioni cerebrali causate dall'autismo sarebbero presenti prima della nascita e quindi anche prima che vengano effettuate le vaccinazioni.

Non è vero che i vaccini indeboliscono il sistema immunitario, ed anzi lo stimolano e lo rafforzano. Il professor Burioni ad esempio spiega che chi non si vaccina può contrarre il morbillo, che aumenta il rischio di sviluppare altre malattie negli anni a seguire.

Non è vero che i vaccini hanno gravi effetti collaterali ed anzi possono considerarsi i farmaci più sicuri.

Inoltre considerando il rapporto rischio benefici portati dai vaccini, il bilancio è del tutto favorevole se si pongono a confronto i potenziali danni da vaccini praticamente inesistenti, rispetto alle conseguenze molto spesso gravi, che hanno le malattie da cui il vaccino è in grado di proteggerci in maniera estremamente efficace.

Non è vero che i vaccini rappresentano un grande affare per le case farmaceutiche. Basti pensare che nel 2015 hanno prodotto un fatturato di 318 milioni di euro, pari all'1,4% della spesa farmaceutica. Davvero poco se paragonato alle patologie per le quali non è disponibile il vaccino, tra queste vi è l'epatite C, che fatturano almeno 6 volte tanto. Insomma le case farmaceutiche traggono vantaggio dai farmaci che debbono somministrarsi ai pazienti per periodi medio lunghi e non certo dalle vaccinazioni.

Non è vero che chi è vaccinato diventa infettivo, in quanto la maggior parte dei vaccini è costituito da batteri attenuati o inattivi o solo da anticorpi. Qualche piccola probabilità potrebbe esserci solo nel caso dei vaccini che contengono i virus della rosolia, del morbillo o della parotite, ma in ogni caso risultano così deboli che difficilmente riuscirebbero ad infettare un'altra persona. Insomma i vaccini e le vaccinazioni costituiscono una pratica medica sicura. Cliccate sul tasto Segui in alto a destra se volete rimanere sempre aggiornati sule news di salute.