L'Istituto superiore della Sanità annuncia che, mentre i casi totali di epatite di ogni tipo sono calati dal 1985, sono aumentati i casi di epatite C contratti durante trattamenti estetici, esecuzione di piercing o tatuaggi e rasature, e nel 2017 sono cresciuti del 34%. Anni fa il primo veicolo di trasmissione era rappresentato dal contatto di fluidi scambiati per via sessuale o per scambio di siringhe infette tra i tossicomani, seguito solo da trasfusioni ospedaliere non controllate. Oggi sono sempre più diffusi i casi di epatite C che hanno origine da trattamenti come pedicure, manicure, pedicure, rasatura in un salone, piercing e tatuaggi.
Ciò si deduce dal bollettino del sistema epidemiologico che monitora le epatiti virali acute.
L'epatite negli anni
Nel nostro Paese le infezioni da epatite sono diminuite gradatamente sin dal 1985, soprattutto per quanto concerne i tipi B e C: 30 anni fa si riscontravano 10 infezioni per 100 mila abitanti, mentre nel 2010 si stimava un solo caso sullo stesso totale per l'epatite B, traguardo già raggiunto dalla più pericolosa epatite C già nel 2000. Quest'anno sono stati segnalati fino a fine novembre 178 casi totali, di cui 32 in Toscana e 27 in Lombardia, ed hanno interessato principalmente individui di sesso maschile di un'età compresa tra i 35 e i 54 anni. Di questi la maggior parte è costituita da soggetti a rischio, ovvero tossicodipenti o conviventi di persone già infette, per il resto la trasmissione ha avuto luogo tramite via sessuale, pratiche ospedaliere come emodialisi, interventi, trasfusioni ed endoscopie, o con trattamenti di bellezza, tatuaggi e piercing.
L'epatite A, invece, ha avuto alcuni picchi associati al consumo di alimenti a rischio, come i frutti di bosco congelati in cui è stato trovato il virus HAV e frutti di mare fiori norma.
Come evitare che trattamenti estetici o tatuaggi possano infettarci
Bisogna fare attenzione, quando ci si rivolge ad un tatuatore o ad un centro estetico, che segua correttamente le regole sanitarie imposte, soprattutto se il trattamento a cui ci sottoponiamo include l'uso di materiale invasivo, come aghi, pinzette, forbici e lime.
Tutti gli operatori "a rischio" devono possedere un certificato di idoneità igienico-sanitaria ed operare in locali autorizzati. Quando si firma il consenso informato si dev'essere consapevoli dei rischi e dei materiali utilizzati, nonché del livello di igiene dell'ambiente di lavoro e del personale. L'uso dei guanti e delle mascherine è obbligatorio, così come quello di una divisa pulita; gli aghi dei tatuatori e delle estetiste devono essere categoricamente monouso, sigillati e sterili.