neuroscienze e libero arbitrio: e se tutto fosse già deciso? Una ricerca al limite tra le moderne neuroscienze, il determinismo e il libero arbitrio. Se anche le nostre scelte fossero destinate?
Determinismo e libero arbitrio
L’essere umano si contraddistingue dal resto del mondo animale e vegetale per il potere della scelta.
Siamo esseri pensanti, dotati di coscienza, possiamo ragionare sulle cose e il nostro potere decisionale influenza il mondo.
Come sappiamo, i nostri pensieri sono attivazioni di pattern neuronali, e quando formuliamo un pensiero, e dunque un’azione, diverse aree cerebrali si mettono in contatto affinché impulsi del Sistema Nervoso Centrale (SNC) diventino impulsi motori tramite il Sistema Nervoso Periferico (SNP).
Ma se vi dicessi che i nostri impulsi motori precedono i nostri pensieri?
L’esperimento di Libet
Libet decide di comparare il tempo soggettivo della decisione e quello neuronale. Chiede ad alcuni soggetti di muovere un dito quando lo avessero voluto, e di comunicare il momento esatto in cui avessero preso una decisione, aiutati da un particolare orologio. Nel frattempo, tramite Elettroencefalogramma (EEG), misura il potenziale di prontezza motoria, un segnale visibile come onda lenta che comincia circa 1 sec prima di ogni movimento volontario.
Quello che è emerso, è che il segnale del potenziale di prontezza motoria comincia nelle aree motorie prefrontali del cervello molto prima del momento in cui al soggetto sembra di aver preso una decisione.
Quali sono le conseguenze?
L’esperimento di Libet, più volte replicato e confermato, sembra indicare che tutte le nostre azioni sono causati da un’attività preconscia del cervello, che entra nella coscienza dell’individuo soltanto in un momento successivo.
Insomma, le intenzioni coscienti potrebbero fare la loro comparsa soltanto dopo che il processo è già iniziato.
Ad oggi, varie ricerche si occupano ancora di determinare cause, inneschi e volontà delle nostre azioni.
Di certo risultati del genere lasciano spazio a questioni filosofiche ancora più accattivanti.
Se le nostre azioni partono dal preconscio, e non dalle nostre intenzioni, che fine fa il libero arbitrio? Possiamo parlare allora di determinismo?
Stiamo effettivamente correndo su una strada già scritta?
E spostandoci di ambito: possiamo essere condannati per le nostre azioni? Se la nostra coscienza appare dopo dell’innesco della nostra azione, possiamo essere giudicati colpevoli? Cos’è l’essere umano, dunque?
Sono tutte domande che attendono risposta, e non tarderà ad arrivare. Gli strumenti di misurazione usati dai neuroscienziati sono sempre più precisi e accurati, e il progresso non tarda ad arrivare.