Un male oscuro di cui ancora si fatica a parlare apertamente, persino tra le neo-mamme, spesso unite in cerchio, spesso in competizione, nel tentativo di mostrarsi perfette, nonostante tutto. Una condizione di buio che coinvolge l'intero nucleo famigliare e che richiede monitoraggio e attenzione, grazie ai servizi dedicati dislocati sul territorio nazionale: per loro e per chi da anni si occupa di percorsi di uscita dalla Depressione post-partum, lo Stato ha stanziato 3 milioni di euro per progetti regionali di "diagnosi, cura e assistenza delle donne e della famiglia".

L'intesa

Attraverso l'intesa Stato-Regioni siglata in data 24 gennaio, ancora non definitiva, sono quattro gli obiettivi condivisi e previsti: fornire alla donna e ai famigliari – nell'ambito del percorso di nascita - materiale informativo e a carattere di sensibilizzazione; individuare precocemente le persone considerabili a rischio di un disagio psichico o di un disagio psicosociale peri-natale, attraverso i servizi territoriali offerti, anche attraverso colloqui individuali o di coppia, per favorire il superamento del disagio; implementare, con azioni di sostegno quei fattori protettivi del benessere psichico, favorendo positive competenze genitoriali; infine, con l'aiuto di strumenti di valutazione e di screening, valutare l'efficacia del trattamento-intervento applicato attraverso una post-valutazione.

Le novità

Il documento sposta l'attenzione sull'importanza della presenza del partner, distinguendo e specificando che “l'assenza del partner” non riguarda solo l'assenza fisica, ma anche quella che si manifesta benché sia presente sul posto fisicamente, fatta di “indisponibilità emotiva” a fornire quel sostegno, quel contenimento e rassicurazione alla donna durante il passaggio alla genitorialità.

I fondi e le risorse verranno distribuiti ai servizi del caso, mentre i trattamenti saranno differenziati in base alla gravità del rischio.

Uno degli aspetti da tener presenti è inoltre la minimizzazione di alcuni stati d'animo o comportamenti: si pensa che possa capitare solo agli altri, che un bambino desiderato e atteso possa portare gioia e non provocare un tale dolore; si tende a sottovalutare lo stato di stanchezza profonda, fatta non solo di notti insonni.

Guardare il proprio bambino ed avvertire una sensazione di rifiuto e contemporaneamente avvertire il senso di colpa, per non essere forte come le altre mamme, come le immagini di donne che non hanno esitazioni e sanno sempre cosa fare, come comportarsi, senza mai dimenticare il sorriso. Un sorriso che tarda ad arrivare e inizia lentamente a scomparire nelle donne che soffrono di depressione post-partum o maternity blues, accompagnate dal costante senso di incapacità di non farcela, che ora potranno contare su un potenziamento di tutti i servizi a disposizione.