Chi avverte un imperioso bisogno di sdraiarsi per dormire a metà giornata, deve conoscere questo studio che arriva da un istituto di ricerca svedese che da molto tempo si dedica al rapporto tra lo stress e il sonno. La sonnolenza frequente, nonostante si dorma almeno otto-nove ore ogni notte, indica un cattivo stato di salute, secondo quanto ha appurato l’equipe medica guidata dal professor Torbjörn Akerstedt, che dirige il rinomato Stress Research Institute, presso l’Università di Stoccolma.
Attenti a cogliere i segnali del corpo
Il nostro corpo, come è noto, ci manda dei segnali e dobbiamo imparare a leggere perché ci avvertono sulla condizione del nostro metabolismo.
Il bisogno di dormire può nascere da molte cause, anche da una una leggera infiammazione, secondo questi recenti studi. Ma nei nostri tempi, sottoposti spesso come siamo a lavori particolarmente stressanti e ad una routine spesso faticosa, l’ansia e la depressione dominano la condizione fisica e psicologica di molti. Il professore Torbjörn Akerstedt si occupa da molti anni proprio di stress e qualità, regolazione e recupero del sonno. E’ arrivato tra l’altro anche alla conclusione che chi vive in latitudini dove per molti mesi il giorno di luce è più ridotto, come ad esempio in Svezia, avverte più degli altri la necessità di dedicarsi ad attività meno stressanti. Siamo infatti particolarmente sensibili ai più piccoli cambiamenti di luce.
Questi si collegano direttamente a quella zona del nostro cervello che regola il nostro orologio interno. La luminosità infatti aumenta il livello di veglia e il nostro cervello lo registra. C’è così chi soffre di più questa mancanza di luce durante il periodo invernale e una valida cura, indicata dagli studiosi svedesi, è trasferirsi dove c’è più luce, anche nei luoghi ricchi di neve e non solo alle latitudini più calde e luminose.
Stress, sonno e malattie cardiovascolari sono in correlazione
Il rapporto poi tra malattie cardiovascolari e mancanza di sonno, emerso già da diversi anni in molteplici studi del settore, viene confermato dallo Stress Research Institute. Ma queste malattie derivano sia da mancanza di sonno ininterrotto (sei ore e mezzo) come anche da eccesso (nove ore e mezza).
Dormire molto poco o troppo influisce negativamente sul sistema immunitario, sui grassi nel sangue, sullo zucchero e tutto ciò ha conseguenze serie sul sistema cardiovascolare. Un evidente effetto positivo sulla salute è stato registrato nei laboratori dell’istituto svedese dall’elettroencefalogramma nei soggetti che dedicano non più di una decina di minuti ad un sonnellino durante il giorno. Un altro consiglio degli esperti per coloro che nei giorni feriali dormono molto poco è di recuperare il sonno perduto nel week-end. Insomma, non dormiamo sui nostri problemi di insonnia e sui nostri sonnellini, consigliano gli esperti.