Quest'anno l'influenza rispetto alle precedenti stagioni presenta qualche profilo di singolarità che andremo ad analizzare in questo articolo. Intanto una prima differenza che è possibile rilevare è che il picco, contrariamente alle precedenti stagioni, si sta raggiungendo già nel mese si gennaio. Invece il maggior numero dei casi nelle scorse stagioni si è registrato nel mese di febbraio. In questo senso possiamo andare a considerare il numero dei casi sulla base dell'ultimo bollettino della rete di sorveglianza influnet diffuso dall'Istituto Superiore di Sanità.

In totale risultano già 3 milioni gli italiani che sono stati messi a letto dal virus influenzale, mentre nella scorsa settimana si sono registrati 802mila nuovi casi.

Influenza 2018: impennata dei casi per un virus non previsto

Ma a cosa si deve l'impennata dei casi di influenza di quest'anno? A spiegarlo è Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell'Università di Milano nonché Direttore Sanitario Irccs Galeazzi. In questo senso il virologo spiega che la colpa è da ricercare nel virus Yamagata, che appartiene alla famiglia dei virus dell'influenza di tipo B. L'anno scorso a prevalere è stato il virus B denominato Vittoria, mentre quest'anno non si prevedeva la diffusione del virus Yamagata in quanto i virus influenzali più diffusi appartengono al tipo A.

D'altronde va precisato che non tutti i vaccini offrono una copertura contro questo virus. La vaccinazione trivalente infatti protegge contro i virus Ah1n1 Ah3n2 e il virus B mentre la vaccinazione quadrivalente ha una più spiccata azione protettiva contro i virus B. Pertanto la vaccinazione trivalente non offre una protezione totalizzante contro i virus B, le cui famiglie in circolazione possono essere varie.

Insomma da un lato è probabile che le persone che si sono sottoposte al vaccino trivalente possono risultare non protette rispetto rispetto alla famiglia Yagamata del virus B. In realtà però la ragione principale è da ricercarsi nel fatto che questi virus B infettano principalmente i giovani e i bambini, che comportandosi da untori agevolano la diffusione del virus e quindi l'aumento del numero dei casi.

Influenza 2018: come difenderci

Ma come possiamo difenderci dall'influenza di quest'anno? Intanto valgono alcune norme di carattere igienico che vanno sempre seguite: lavarsi le mani prima di toccare il cibo oppure gli oggetti, mettersi una mano davanti a bocca e naso prima di tossire o starnutire, evitare gli sbalzi di temperature, vestirsi a cipolla nelle giornate più fredde, ovvero coprirsi con più strati di vestiti, evitare i luoghi affollati che favoriscono la circolazione del virus. Questo a livello preventivo. Se invece siamo stati colpiti dall'influenza fondamentalmente non resta che attenderne pazientemente il decorso naturale, in quanto trattandosi di un virus non esiste una cura specifica.

Per abbreviarne il decorso si può assumere un antipiretico per abbassare la febbre, oppure un analgesico per il dolore. Non è indicata l'assunzione di antibiotici a meno che non vi sia la sovrapposizione di una infezione batterica.