Arrivano dalla rivista “Lancet” i nuovi dati riguardanti il rischio derivante dall’assunzione di alcolici. In particolare, sono stati dei ricercatori internazionali che, dopo aver osservato 600 mila differenti dati, provenienti da 19 diversi paesi del mondo, hanno divulgato i loro risultati.
Secondo la ricerca, dunque, i consumatori, in base all’assunzione di alcol settimanale, si possono dividere in due gruppi: il primo riguarda coloro che ne assumono dai 200 ai 350 grammi e che quindi, in base alle ricerche, diminuiscono la loro aspettativa di vita di 1-2 anni.
Il secondo, i cui dati hanno suscitato maggior scalpore, è relativo a tutti coloro che ne ingeriscono più di 350 grammi e, questi ultimi, rischiano di perdere dai 4 ai 5 anni di vita.
Le relative proporzioni, però, sono state fatte in “calici di vino con un grado alcolico medio”: ai secondi, infatti, basterebbe bere 18 bicchieri in 7 giorni (1,29 bicchiere a pasto), per essere al di là del limite massimo.Questa nuova soglia ha aperto un aspro dibattito poiché, tante delle maggiori nazioni mondiali, tra le quali USA, Italia, Portogallo e Spagna, hanno posto il loro valore massimo molto al di sopra di questi dati. Questa incongruenza, dunque, fa sì che il parametro vigente ad oggi in Europa, probabilmente, non garantisca la giusta sicurezza di tutti i cittadini.
I rischi causati dall’alcol e l’importanza di diminuirne l’assunzione
Secondo questi ricercatori, il valore dei 350 grammi, è già fin troppo elevato. Infatti, basterebbero 5/6 calici di vino (100 grammi), con le caratteristiche sopra citate, per causare dei gravi danni e dei rischi a lungo termine.Le patologie più diffuse sono quelle cardiovascolari: ictus ed insufficienza cardiaca.
Effettivamente, l’assunzione di alcol, in ogni caso, aumenta la pressione sanguigna e quindi, incrementa esponenzialmente la possibilità di contrarre determinate malattie.
Secondo i dati utilizzati dalla rivista “Lancet”, confrontando le usanze esposte in 83 studi differenti, la metà dei sottoposti al test ha dichiarato di assumere almeno 100 grammi di alcol a settimana.
Il dato più preoccupante, però, riguarda l’8,4% degli esaminati: essi infatti assumono oltre 350 grammi di queste sostanze.
Da questi, successivamente, sono stati analizzati coloro che hanno sviluppato le suddette problematiche. Si è infatti potuto notare che, a chi ha contratto queste malattie, nel periodo precedente all’assunzione di alcol, non ne era stata diagnosticata nessuna.
Infine, un’ulteriore riflessione da effettuare è quella delle morti causate dall’alcol. In Italia, infatti, i 2/3 dei decessi presentano questa come motivazione, diretta o indiretta. Il nostro paese, inoltre, è il secondo produttore europeo di vino, (dietro solo alla Francia) generandone 100 litri per ogni abitante.
Infine, è di fondamentale importanza insistere per poter diminuire sensibilmente il limite assumibile di queste sostanze poiché i numeri, possono dimostrare come, la depressione e l’ebrezza causata dall’alcol, producano incidenti sul lavoro, colpi di sonno, incidenti stradali e, talvolta, anche violenza domestica.