Avere una buona funzionalità dei denti e del proprio sistema di masticazione equivale ad allontanare uno dei peggiori spettri della vecchiaia: il morbo di Alzheimer. A rivelarlo è stato un test effettuato su 30mila pazienti ultra cinquantenni dei quattordici paesi dell'Unione Europea.

Denti e Alzheimer: le cose da sapere

Lo studio, presentato oggi al Congresso Nazionale sui Centri Diurni Alzheimer, racconta ancora una volta quanto avere la facoltà di una buona masticazione, oltre a facilitare la digestione e quindi il Benessere generale, allontani l'avanzare della demenza e ne contrasti persino l'eventuale comparsa.

L'Istat stima che in Italia l'11% della popolazione sia senza denti. Un dato che parte dal 3% degli italiani tra i 45 e i 54 anni e che raggiunge addirittura l'80% tra gli ultraottantenni.

La speciale equipe odontoiatrica dell'Asl Toscana, da anni fornisce totale assistenza gratuita a domicilio. La responsabile Caterina Pera ha raccontano a maremmanews.it come le evidenze scientifiche rivelino che masticare bene assicura miglior funzionamento cognitivo. Le attuali sperimentazioni, infatti, hanno evidenziato come una buona masticazione sia connessa al funzionamento dell'ippocampo, un'area del sistema nervoso connessa ai processi di apprendimento.

Morbo di Alzheimer: le cose da sapere

Il morbo di Alzheimer può essere considerato una forma di demenza.

Si tratta di una patologia che ha sintomi che possono essere associati a graduale perdita della memoria, stato di confusione, oltre a problemi di espressione vocale e comprensione. Si stima che il 70% delle persone alle quali è stata diagnosticata una forma di demenza abbiano il morbo di Alzheimer. Comunemente il problema si dimostra dopo i 75 anni, in alcuni casi può addirittura avere manifestazioni precoci (nel 5% dei casi).

Non è noto quali possano essere le cause, ma sono stati elencati dei fattori di rischio abbastanza esemplificativi. L'aumentare dell'età, l'eventuale predisposizione familiare del soggetto, la mancanza di attività fisica, il diabete, patologie cardiache, abuso di alcol. Tutti disagi che possono riguardare una vasta fetta di popolazione che nel tempo potrebbe manifestare dei sintomi che, soprattutto nello stadio iniziale, risultano difficilmente identificativi del problema.

Generalmente si parte da piccoli problemi di memoria e, man mano che il tempo passa, i disagi diventano più evidenti. Tra i peggiori aspetti dell'Alzheimer c'è il fatto che la diagnosi, di solito, avviene solo quando la malattia è progredita in maniera considerevole e il danno neurologico è già fatto. Di solito i medici, per emettere la diagnosi, si affidano all'anamnesi del pazienze, all'esame fisico e neurologico. Attualmente non esiste una cura che sia efficace al 100%, ma sono disponibili sul mercato dei farmaci che possono arrestare l'avanzare della patologia e migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto.