Quante volte abbiamo sentito persone dire di essere a dieta, per poter perdere i chili in eccesso? Quanto spesso ci è capitato di sentire i medici declamare gli effetti di una corretta alimentazione? Tutto vero e tutto giusto, ma d'ora in poi potremmo assistere a qualcosa di più, di più importante e, forse, quasi rivoluzionario. Perché secondo uno studio olandese condotto su oltre 4.000 pazienti un corretto stile di vita in termini culinari avrebbe un effetto sulle dimensioni del cervello e, quindi, sulle sue funzionalità.
Strano ma vero
Durante una decina di anni (2005-2015) passati a valutare quali fossero i soggetti più adatti all'esperimento, per eliminare fattori alteranti come malattie neurologiche croniche o comparse nel corso della ricerca, i ricercatori hanno dato periodicamente un valore tra 0 (peggiore) e 14 (migliore) a ciascuno dei pazienti, basandosi su cosa avessero mangiato nell'ultimo mese.
Dopodiché, ognuno veniva sottoposto a risonanza magnetica in modo da poterne attestare le dimensioni cerebrali. Ebbene, è stato notato che un volume maggiore aveva diretta corrispondenza con un "punteggio-dieta" più elevato. Il che evidentemente può significare una ed una sola cosa: alimentarsi in maniera corretta porta ad una rallentata diminuzione di grandezza del cerebro. Intorno ai 2 mm cubici, per essere precisi. Il che, considerando che una differenza di circa 3,5 mm cubici corrisponde a circa un anno di età di differenza, non è da sottovalutare. Altro dato di cui bisogna tenere conto è il fatto che i soggetti dello studio, in media, avevano 66 anni. Ciò ci può portare alla conclusione che gli effetti di certe patologie legate al deperimento delle facoltà mentali potrebbero in qualche modo essere mitigati, se non ridotti, tramite una dieta sana, più nello specifico ricca di frutta, verdura e pesce e povera di zuccheri e grassi.
Scoperte preliminari
Non si vuole naturalmente dare adito a false speranze, va considerato che si tratta soltanto di studi preliminari che non si possono assolutamente considerare conclusivi, ma ciò non toglie che questa scoperta sia molto più del semplice consiglio di un medico per diminuire di peso. Il collegamento, inoltre, è stato rilevato solo con le dimensioni del cervello in tutte le sue parti, ma non è in alcun modo associato (o perlomeno non lo è ancora, e non è stato riscontrato da questo studio) a riduzioni di lesioni nel cervello.
Ancora non si può dire a cosa veramente questa scoperta ci porterà, se ulteriori benefici saranno trovati o se si tratti solo di un'estemporanea ventata di speranza, ma perché non cominciare a mangiare in modo più salutare, ora che la scienza ci ha dato un motivo in più per farlo?