Un recente studio italiano, effettuato da un gruppo di ricerca dell'Università statale di Milano e successivamente pubblicato su 'Frontiers in Neuroscience', ha sottolineato l'importanza del movimento fisico e in particolar modo della camminata, mostrando come la crescita neuronale dipenda anche da ciò. Questo è stato riscontrato attraverso un esperimento condotto su topi: conseguentemente all'impedimento del movimento delle gambe per un lungo periodo, è stato mostrato come anche la crescita neuronale si è ridotta notevolmente.
L'esperimento
E' risaputo che l'attività fisica è altamente benefica non solo per il corpo ma anche per la mente.
Lo studio e l'esperimento hanno riportato qualcosa che spiega anche la neurogenesi (vale a dire la crescita neuronale). L'esperimento, condotto su topi, ha riscontrato come la sedentarietà sia dannosa non solo a livello fisico ma anche e soprattutto a livello cerebrale. I risultati pervenuti, mostrano chiaramente una svolta per quanto riguarda il problema riguardante malattie in cui il paziente è impossibilitato a muovere le gambe. Tra queste annoveriamo la sclerosi multipla oppure gravi lesioni spinali; i ricercatori si sono chiesti se anche la mancanza di movimento fosse connessa ai danni neurologici che accompagnano la malattia. É a partire da questo tipo di domanda che è stato effettuato l'esperimento sui topi.
Gli animali, sono stati osservati per un lungo periodo di tempo ed infine sottoposti a risonanza magnetica.
Le conseguenze dello studio
Sono stati presi in considerazione due gruppi di animali: in un gruppo il movimento veniva impedito, nel secondo gruppo gli animali erano liberi di camminare o correre liberamente. Da ciò è emerso come nel primo gruppo c'è stata una sostanziale diminuzione dei neuroni, mentre per quanto riguarda il secondo gruppo ciò non è avvenuto.
Comunque esistono molte altre teorie secondo le quali i neuroni sembrano smettere di crescere in adolescenza a differenza di altre che hanno dimostrato come crescano anche dopo. Inoltre, eliminare completamente l'attività fisica e condurre una vita essenzialmente sedentaria è pericoloso anche a livello genetico. Lo studio e l'esperimento, oltre a sottolineare l'importanza dell'attività fisica, ha dimostrato come esisterebbe un rapporto tra muscoli e cervello i quali si influenzerebbero reciprocamente. La ricerca suggerisce come anche essa possa condurre a vie che consentano di capire approfonditamente malattie neurodegenerative che possono anche sfociare in gravi problemi di disabilità.