L'azienda di prodotti surgelati Findus ha annunciato sul suo sito web di aver ritirato dal mercato quattro tipi di minestrone, in via del tutto precauzionale, per evitare il rischio di contaminazione da batterio listeria. La decisione è stata presa a seguito della segnalazione da parte di un'altra azienda, la Greenyard, fornitrice di fagioli per i prodotti Findus in questione.
Dinamiche e situazione italiana
Il ministro della Salute Giulia Grillo rassicura gli italiani confermando che, per il momento, non ci sono focolai d'infestazione in Italia e ribadendo più volte che il ritiro di alcune merci dal mercato è solo a puro scopo precauzionale.
In più, specifica che il tutto è riferito all'allerta europea proveniente dall'Ungheria in merito alla presenza nei vegetali surgelati di Listeria monocytogenes, che è un batterio persistente alle basse temperature e portatore di tossinfezioni alimentari. Comunque, a detta del ministro della Salute e di molti altri, questo rischio viene contrastato con la cottura del cibo in questione.
In Sicilia, due prodotti Freshona, venduti da Lidl (solo in Sicilia), sono stati ritirati dal mercato a seguito delle segnalazioni dell'azienda fornitrice che, a quanto pare, è la stessa di Findus, ovvero Greenyard. Per ragioni precauzionali, Lidl Italia si è movimentata immediatamente ritirando dal mercato tutti i prodotti collegati all'azienda belga Greenyard.
Ciò che c'è da sapere sulla Listeria
La Listeria monocytogenes è un batterio attivo con il caldo, ma persistente anche al gelo, a tal punto da sopravvivere in alimenti surgelati. Questo batterio causa l'infezione, detta listeriosi, che può portare alla morte soggetti fragili tra cui donne incinte (anche al feto), neonati, anziani e persone immuno-compromesse.
Si trova nel suolo, nella vegetazione, nell'acqua e nelle feci di numerosi animali, perfino se questi non manifestano nessun apparente sintomo.
Gli alimenti con più probabilità di associazione all'infezione da listeriosi sono: carne, carni mangiate crude, pesce, pesce affumicato, latte non pastorizzato, formaggi molli, latticini, burro, panini, insalate preconfezionate, verdure crude e cibi pronti all'uso.
I maggiori problemi e malattie ad essa associati sono: problemi e malattie gastrointestinali, febbri medio-alte, dolori corporei, encefaliti, fatica ingiustificata e setticemie gravi. A seconda dello stato di salute del soggetto infettato, questi problemi possono verificarsi con un livello medio-lieve, medio-elevato, oppure estremamente elevato con una considerevole percentuale di morte. L'incubazione avviene mediamente tra le tre e le dieci settimane. Il modo migliore per proteggersi è lavare bene e, sopratutto, cuocere attentamente il cibo che si mangia, oltre ad attuare le generali norme igieniche.