Il tema dell'obbligo dei vaccini in Italia diventa sempre più scottante richiamando maggior attenzione su un tema da sempre dibattuto e mai risolto, quello dell'obbligo vaccinale per i bambini fino a 4 anni e il loro ingresso nelle comunità. Dibattito acceso tra la ministra della Salute, Grillo, il vice-premier Matteo Salvini e molti esponenti interni al M5S e alla Lega, tra i quali è scontro. Tra dubbi, paure, timori, scienza ufficiale e ricerche indipendenti, gli italiani si schierano apertamente a favore o contro una questione campale per la propria e altrui salute.
La domanda principale che i genitori si pongono nell'approcciarsi al vaccino dei propri figli è pregna di significato e di dubbi, ed è semplice: "Vaccinare i miei figli è più pericoloso o è più vantaggioso?" La domanda è lecita e riguarda quei genitori che, con capacità di critica e cultura attenta alle varie sfaccettature e risvolti della questione, si pongono un problema trascurato sia dai medici che dai bugiardini: le controindicazioni dei vaccini, in particolare quelli imposti dallo Stato con il decreto Lorenzin.
Informazioni laconiche sugli effetti collaterali dei vaccini
La sfiducia dei genitori a riguardo della posizione medica ufficiale sul tema vaccini deriva da molti fattori, incluso il vuoto e l'approssimazione delle risposte fornite dal personale medico a proposito del tema.
Qualunque genitore sensibile al problema se vaccinare o non vaccinare il proprio figlio può testimoniare la laconicità delle informazioni ricevute dal personale sanitario in merito alle possibili controindicazioni ed effetti collaterali dei vaccini. Come impossibile risulta leggere preventivamente il bugiardino di uno o dell'altro vaccino da somministrare.
Molti genitori lamentano una eccessiva leggerezza dei medici sull'analisi degli effetti collaterali e sulla loro comunicazione, come se venisse talvolta celato o deliberatamente trascurato l'approfondimento su un tema così caldo e rischioso per la salute dei piccoli cittadini italiani. Le informazioni rilasciate dai medici di base appaiono spesso vuote e ciecamente orientate alla medicina ufficiale, prive di una ricerca personale e dati sulle effettive controindicazioni.
Anche perché, in caso di problemi, a chi spetta l'onere del risarcimento? Posto comunque che nessun risarcimento più sanare un dolore simile.
Lo sconforto dei genitori "che si pongono domande"
Spesso, il tema viene liquidato con un generico e annichilente silenzio seguito da qualche smorfia e qualche occhiata che oscilla tra la commiserazione e la diagnosi di pazzia del genitore. Ne è un evidente esempio il dibattito avvenuto durante la trasmissione Tagadà su La7. Una mamma si chiede quali siano le controindicazioni dei vaccini riportando un inquietante orientamento della Corte Costituzionale secondo la quale "I danni da vaccini devono essere considerati delle persone che si sacrificano per il bene della popolazione".
Una posizione del genere non può far altro che spaventare i cittadini poiché alla scienza medica i genitori richiedono chiarezza e sicurezza del farmaco. Si evince, invece, un atteggiamento di disumanità nei confronti di persone sane che si sottopongono ad una "cura" considerata obbligatoria dallo Stato italiano. È proprio questo il punto cruciale del dibattito.
L'obbligatorietà dei vaccini: si o no?
Il tema dell'obbligatorietà dei vaccini è una delle questioni cardine nell'approcciarsi alla discussione PRO-vax oppure NO-vax. Coloro che supportano la visione "no-vax" sostengono la legittimità dell'autodeterminazione e la libertà di scelta della cura e del metodo. Dall'altra parte, i sostenitori della visione "pro-vax" tirano in causa la salute pubblica, sottolineando come una persona non vaccinata metta a rischio non solo la propria ma anche l'altrui salute.
Quello che è evidente e che merita un approfondimento molto spesso tralasciato è se sia corretto a livello etico da parte di uno Stato procedere con una vaccinazione di massa sulla popolazione infantile senza fare alcun esame pre-vaccinale di tipo genetico, allergologico, immunologico. La vaccinazione a pioggia in maniera indiscriminata obbliga ad una presa in carico di questa responsabilità e delle sue conseguenze, cosa che attualmente non accade, ma viene liquidata arbitrariamente e senza rendere note né eventuali manovre correttive, né eventuali responsabilità, men che meno eventuali risarcimenti.
Mamma no-vax contro Burioni
Ha destato un vespaio di polemiche l'approccio belligerante di una mamma contraria ai vaccini verso l'immunologo Burioni, accanito sostenitore dei vaccini addirittura sulle donne in gravidanza!
E sono state in molte le madri coscienti della situazione a scagliarsi contro un intervento così invasivo in uno dei periodi più delicati per la donna e il nascituro, periodo in cui, soprattutto, è universalmente riconosciuta una netta carenza di dati medici e di effetti collaterali di grandissima parte dei medicinali oggi in commercio in tutto il mondo. Il prof. Burioni ha recentemente sostenuto come "Il vaccino della pertosse è uno dei vaccini che non garantisce una copertura per tutta la vita. Il nuovo vaccino utilizzato negli ultimi anni è sicurissimo ed efficace in quasi il 90% dei casi, ma dovrebbe essere ripetuto nel tempo per mantenere l'immunizzazione attiva perché questa diminuisce nel corso degli anni.
Per questo il suggerimento, per le mamme in attesa di un figlio, è quello di fare un richiamo della vaccinazione per proteggere non solo se stesse ma anche il proprio figlio che così riceve gli anticorpi dalla madre e si evitano sciagure come quella delle due bambine morte in questi giorni." Una netta contraddizione in termini che ha scatenato la reazione di moltissimi genitori.
Da qui, la reazione di una madre: "Ho saputo che vai al mare al n... prego di non incontrarti e in cuor mio spero che affoghi!", ha scritto la donna sul suo profilo e ha poi aggiunto "Per ogni lacrima versata, per ogni notte insonne, per ogni discriminazione, per ogni ora tolta ai nostri figli dietro questa guerra...
il mio più sonoro vaff!"
Bambini immunodepressi: indicazioni su inserimento nelle comunità
Al centro dei dibattito ci sono i bambini immunodepressi e il loro accesso alle comunità, quali per esempio la scuola. La ministra Grillo ha recentemente affermato "Ribadisco che i bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni. È stata sospesa per un anno una delle tre forme sanzionatorie della legge che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati ad asili nido e scuole materne" scrivendolo sul suo profilo Facebook. E ha poi aggiunto: "Insieme al ministro dell’Istruzione - scrive la Dott.ssa Grillo sui social - garantiremo a tutti i bambini immunodepressi, quelli che non possono scegliere se vaccinarsi o meno, l’adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la copertura vaccinale.
In questo modo dando la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può scegliere di vaccinarsi e decide comunque di non farlo". È stata comunque introdotta l'autocertificazione.
Vaccini e Autismo
Una delle paure più terribili dei genitori è quella dell'autismo. La medicina ufficiale glissa sul tema mentre le ricerche indipendenti mettono in guardia sui problemi dei vaccini, problemi legati non solo all'autismo ma anche a problemi immunologici e psicologici di vario tipo. Ad essere sotto accusa non il vaccino in sé, ma gli adiuvanti e gli stabilizzanti usati all'interno dei vaccini. I medici che si sono schierati apertamente contro i vaccini, molto spesso sono stati radiati dall'Ordine (Dario Miedico e Roberto Gava sono illustri esempi), motivo per cui è difficile trovare la loro testimonianza.
Eppure, la vicenda segue corsi e ricorsi storici. Come dimenticare la vicenda dello squalene, un adiuvante utilizzato in varie tipologie di vaccini e con "effetti collaterali" terribili: secondo ricerche indipendenti, lo squalene compromette seriamente la sterilità umana. Eppure, tutto tace...