I ricercatori del Wellcome Sanger Institute, nel Regno Unito, hanno di recente scoperto che le cellule staminali presenti nel sangue, note anche come unità biologiche ematopoietiche, sono molto più numerose di quel che si prevedeva sinora.

L'importante scoperta è stata resa possibile attraverso uno studio in cui i ricercatori hanno impiegato una metodologia largamente utilizzata dall’ecologia e basata sull’analisi specifica dell’albero genealogico delle cellule

Il procedimento impiegato, noto come cattura-marcatura-ricattura, viene abitualmente utilizzato nei censimenti delle popolazioni di specie animali; esso in termini pratici prevede l’estrazione di alcune cellule che vengono marcate e reinserite al fine di poter essere successivamente conteggiate attraverso dopo la loro ricattura.

L’operazione di conteggio post ricattura include le sole cellule precedentemente identificate con la marcatura e da così luogo ad un conteggio abbastanza dettagliato ed accurato.

Primo studio di questo tipo compiuto sull'essere umano

Quello eseguito dai ricercatori del Wellcome Sanger Institute è il primo studio di questo tipo compiuto direttamente sull’uomo.

In base ai dati emersi dallo studio, il numero delle cellule staminali presenti nel sangue di un uomo adulto sano si aggirerebbe tra le 50.000 e le 200.000 unità biologiche, un valore sorprendente per la comunità scientifica dal momento che esso sarebbe addirittura di ben 10 volte superiore rispetto a quanto ipotizzato sinora.

Le precedenti stime ed analisi si basavano su studi effettuati con cavie animali quali topi, gatti e scimmie; questa invece è la prima volta che una ricerca di questo tipo viene effettuata direttamente sull’uomo.

Il risultato dello studio è stato pubblicato su Nature

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla nota rivista scientifica Nature ed a detta degli esperti aiuteranno a capire meglio il perché alcune terapie create con le cellule staminali sono più efficaci di altre e come si creano e si sviluppano determinati tumori.

Per conseguire tale importante risultato, gli esperti hanno dovuto sequenziare il genoma di 140 colonie di cellule staminali appartenenti ad un individuo sano di 59 anni, le cellule staminali oggetto dello studio sono state a seguito della ricattura successivamente comparate con la popolazione delle unità biologiche presente nel sangue, al fine di rilevare possibili alterazioni.

Partendo dallo studio, i ricercatori hanno scoperto tra l'altro che le quantità di cellule staminali aumentano rapidamente in giovane età, mentre rimangono pressoché costanti nell’adolescenza e nell’età adulta.