I danni per chi usa la cannabis sono sempre più alti. Il rischio è emerso da un recente studio condotto in molti paesi dell’Unione Europea che ha evidenziato l’aumento di un pericoloso componente, il Thc (delta-9-tetraidiocannabidiolo) e in parallelo la riduzione del Cbd (cannabidiolo). Lo studio sulla cannabis è stato condotto da ricercatori del King's College di Londra e dell'Università di Bath e si basa su dati raccolti dall'Osservatorio europeo impegnato nel campo dei farmaci e delle tossicodipendenze.

Cannabis sempre più dannosa: i risultati emersi dallo studio

I risultati emersi dalla recente ricerca hanno evidenziato, in particolare, che nei prodotti cannabinoidi la concentrazione di Thc, principale sostanza psicoattiva della cannabis, è passata statisticamente negli ultimi 10 anni, dal 5 per cento al 10 per cento. I ricercatori del gruppo di studio hanno sottolineato che in Europa è emerso un aumento notevole di Thc e in parallelo una riduzione della concentrazione di Cbd, rendendo, di conseguenza, la cannabis molto più dannosa. Tentare di controllare attraverso una regolamentazione il giusto equilibrio delle due sostanze, potrebbe rendere la cannabis meno dannosa.

I rischi delle alte concentrazioni di Thc

La cannabis che contiene concentrazioni più alte di Thc e più basse di Cbd (cannabidiolo) risulta responsabile dei danni a lungo termine per i suoi consumatori e in particolar modo sulla dipendenza e i rischi delle malattie psicotiche al suo uso associate. Il ruolo del Cbd è quello di potenziare l'efficacia analgesica del Tsh e di prolungare la sua durata di azione nell’organismo.

Il cannabidiolo, inoltre, riuscirebbe a mitigare alcuni effetti negativi del Thc, come la comparsa della paranoia e problemi relativi alla perdita di memoria. Questa sostanza ha suscitato, ultimamente, un grande interesse per le sue capacità di riuscire ad intervenire in diversi ambiti e contesti della medicina come le psicosi, l’ ansia e alcune forme di epilessia.

A conferma dell'interesse per questa sostanza in ambito medico, recentemente, la FDA (Food and Drug Administration) degli Stati Uniti ha approvato un farmaco a base di cannabis per il trattamento delle sindromi di Dravet e Lennox Gastaut. L’utilizzo della cannabis in Europa, negli ultimi anni, ha registrato una notevole impennata. Si stima che nell'ultimo anno, abbiano fatto uso di questa sostanza più del 7% della popolazione adulta (circa 24 milioni di persone). In Italia nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni farebbe uso di cannabis uno su cinque, statisticamente in Europa, più di noi, solo i francesi.