Medici e scienziati sono divisi in merito a un'eventuale seconda ondata di Coronavirus. Intervenendo a L'aria che tira il dott. Alberto Zangrillo è convinto che non ci sarà. I dati attualmente sono rassicuranti e fanno ben sperare per il nostro Paese. A questo bisogna aggiungere che sappiamo come affrontare il virus a livello sanitario e organizzativo. Il primario del San Raffaele punta il dito contro le previsioni più pessimistiche. Dire che bisogna restare a casa è come dire che "bisogna cercare di morire il meno possibile".

Coronavirus, rischio seconda ondata

Scienziati ed esperti non concordi in merito su una seconda ondata di Covid-19. Secondo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell'Università di Padova, non è facile stabilire se il coronavirus sparirà nel giro dell'estate. Intervistato dal Fatto Quotidiano il professore sostiene che "È soltanto diventato meno probabile infettarsi in Italia in questo preciso momento". Questo è semplicemente "un effetto positivo del lockdown, delle mascherine e della distanza" e anche del caldo secco degli ultimi giorni.

Per il futuro però c'è il rischio che l'Italia diventi "come i mattatoi tedeschi" in cui si è registrata una forte impennata nel numero dei contagi con 1300 persone positive e 7.000 isolate.

Per evitarla bisogna "aggredire sul nascere ogni singolo cluster". Se questi non vengono individuati subito infatti il nostro Paese "rischia di perdere tutto il lavoro fatto con il lockdown". Il professor Zangrillo però sembra più ottimista e condanna ogni previsione negativa.

Seconda ondata di coronavirus?

Il professor Zangrillo, primario del San Raffaele, è intervenuto stamani a L'aria che tira.

Non sa con certezza se ci sarà una seconda ondata di coronavirus. Sa però che l'Italia ha i mezzi per poterla fronteggiare: "Abbiamo conosciuto questo virus e sappiamo come affrontarlo nello specifico e sul territorio anche secondo un modello organizzato".

Il medico invoca prudenza: "Io, che non sono contro i vaccini, sono una persona che crede nella medicina ortodossa e nelle evidenza scientifiche e dico che gli italiani sopra i 60 anni dovranno vaccinarsi contro l'influenza perché questo ci permetterà di identificare meglio le persone contagiate da altri vaccini".

Coronavirus, l'ottimismo di Zangrillo

Molto duro il suo giudizio contro le ipotesi più pessimistiche: "Dire adesso che forse non dobbiamo far tornare i bambini a scuola, non dobbiamo prendere gli aerei, dobbiamo rimanere a casa...beh equivale a dire che dobbiamo morire...equivale a dire, perché siamo un popolo di imbecilli, chiudersi in casa e aspettare che arrivi questa seconda e terribile ondata e cercare di morire il meno possibile".

Secondo Zangrillo bisogna essere fiduciosi per il futuro: "Piantiamola, le previsioni ci dicono che domani è bello anche dal punto di vista dell'epidemia".