Ieri sera, in seguito a una riunione fiume del Consiglio dei ministri, è stato escluso un nuovo nome che avrebbe dovuto guidare la sanità calabrese, quello di Narciso Mostarda, direttore della Asl Roma 6. Dopo Zuccatelli, Gaudio e le indiscrezioni su Gino Strada, neppure Mostarda sarà il neo commissario ad acta della sanità calabrese.
Il no del Movimento 5 Stelle
La nomina di Narciso Mostarda aveva avuto il placet dei due ministri competenti. Sia Gualtieri, ministro dell'Economia, che Speranza, ministro della Salute, avevano manifestato la loro approvazione.
Mostarda sarebbe stato sostenuto anche dal Partito democratico e in particolare dal segretario Nicola Zingaretti. Per quale motivo è saltato tutto? A margine del Cdm sono stati sollevati dei dubbi sulla nomina del medico laziale da parte dei vertici grillini. Mostarda non è il profilo giusto per i pentastellati. Servirebbe un uomo delle istituzioni, più precisamente un ex prefetto. Tant'è che è stato proposto il nome dell'ex prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta.
Varratta e Mostarda: i due nomi venuti fuori nella notte
Varratta, ex prefetto di Reggio Calabria, avrebbe dichiarato di essere pronto ad accettare l'incarico qualora dovesse essere chiamato dal governo. La sua nomina sarebbe apprezzata dal Movimento 5 Stelle che lo identifica come uomo delle istituzioni che ha avuto esperienze importanti all'interno della regione, in particolare a Reggio Calabria.
Un nome che non entusiasma Nicola Gratteri che a DiMartedì ha commentato in questo modo: "Varratta faceva il prefetto, ora mi pare che da un anno sia in pensione. Non so poi nella sanità quali competenze abbia. Io penso che oltre a un prefetto ci voglia gente competente".
Dall'altro lato, Narciso Mostarda, medico 58enne specializzato in Neuropsichiatria infantile, dirige l'Asl Roma 6.
Un nome sponsorizzato dal ministro Gualtieri e da Zingaretti. Scarsamente apprezzato dai leader dell'opposizione che avrebbero dato un'indicazione precisa: puntare su un calabrese.
Senza commissario l'emergenza va avanti
In attesa del nuovo commissario, la sanità calabrese deve correre ai ripari. Si sta puntando sugli ospedali da campo che dovrebbero alleggerire i ricoveri ospedalieri.
Emergency, in seguito all'accordo siglato con la Protezione civile, si sta occupando della gestione emergenziale, e in particolare degli ospedali da campo. Gino Strada e il suo staff, dunque, stanno contribuendo a ripristinare la situazione di disagio prodotta dalla seconda ondata che ha visto la circolazione del virus anche in Calabria, regione marginalmente colpita durante la prima fase pandemica. Oltre alla gestione dell'emergenza, però, è necessaria una visione manageriale, un commissario competente e autorevole che stenta ancora ad arrivare. Un commissario che deve essere in grado di ridurre il deficit che attanaglia da anni la sanità calabrese, garantendo progettualità e un progetto valutabile nel lungo periodo.