Il Barcellona vince 3 a 0 a Mosca contro lo Spartak Mosca e si assicura la qualificazione con il primato nel gruppo G della Champions League. La notizia non è certamente questa ma scorrendo il tabellino dei marcatori un nome non manca mai, Lionel Messi. La Pulce ne mette due anche allo Stadio Lužniki di Mosca e arriva a quota 80 reti realizzate in questo straordinario 2012. Il countdown dice meno 5 da Gerd Muller, il grande centravanti della Germania Ovest e del Bayern Monaco che nel 1973 segnò 85 reti.

A quasi 40 anni di distanza Lionel Messi fa sognare i tifosi e non solo quelli del Barcellona o dell’Argentina.

Il campione di Rosario a 25 anni ha già raggiunto la dimensione di fenomeno, ammirato da tutti per le splendide giocate e la classe, e la corsa al record di Muller è accompagnata da un numero sempre crescente di sostenitori. In ogni nazione, in ogni città non esistono bandiere, si tifa perché Messi segni ancora per spingere più in su l’asticella dei limiti umani nello sport più seguito. Il ritmo vertiginoso dell’argentino, soprattutto negli ultimi match, fa pensare che a fine anno sarà record. Messi ha a disposizione ancora 6 partite, 5 della Liga e una di Champions League e se proprio dovesse servire c’è anche un turno di Copa del Rey contro l’Alavés, un goal a partita ed entrerà definitivamente nella storia che lo accoglie già di diritto al pari degli dei del calcio.

Superare Muller significa suggellare una grande stagione e dimostrare che un fuoriclasse può essere concreto come un centravanti, anzi di più, ma non saranno i numeri a rimanere negli occhi dei milioni di tifosi che queste cifre le legheranno a un’azione ubriacante, una punizione, un rigore, un colpo di tacco o di testa; tutti gesti che celebrano la fantasia nel gioco del calcio ma seguono la rigida legge dei numeri. Una rete in più e Messi avrà reso reale un sogno, una in meno e il record di Muller sarà ancora storia. Molti puristi non disdegnano un pareggio, così che il mito argentino, lanciato verso l’ennesimo Pallone d’Oro, conceda un attimo di umanità calcistica.