Il mondo dello sport è in lutto per la morte avvenuta in mattinata di Pietro Mennea, ex velocista azzurro degli anni '70 e '80. L'ex atleta si è spento in una clinica di Roma a causa di un male incurabile che lo perseguitava da tempo.

Mennea era nato a Barletta nel 1952 e divenne famoso per i successi e i record ottenuti nelle distanze dei 100 e 200 metri piani. La sua impresa più memorabile fu il record del mondo sui 200 ottenuto a Città del Messico nel 1979 quando, con il tempo di 19"72, polverizzo il precedente limite che apparteneva a Tommie Smith.

Quel primato del mondo, stabilito in altura, resistette per molti anni, più precisamente fino al 1996 quando venne superato da Michael Johnson alle Olimpiadi di Atlanta. Tuttavia il tempo stabilito nel 1979 rimane tuttora il miglior crono fatto registrare da un atleta europeo e rappresenta ovviamente il record italiano della specialità.

Il successo di maggior prestigio è il titolo di campione olimpico ottenuto sempre nei 200 metri nella rassegna a cinque cerchi di Mosca 1980. In tale occasione Mennea fu autore di una partenza non brillantissima alla quale rimediò con una grande rimonta nella parte conclusiva che gli consentì di superare tutti gli avversari e di tagliare il traguardo a braccia alzate.

Oltre al titolo olimpico la "Freccia del Sud", come era soprannominato l'ex atleta pugliese, vinse 4 titoli europei, un argento e un bronzo ai Mondiali e altre due medaglie di bronzo olimpiche. Mennea fu anche uno straordinario interprete della staffetta veloce e si cimentò anche sui 400 metri piani dove però non ottenne i grandissimi risultati che aveva conquistato nelle distanze più brevi ad eccezione del bronzo nella staffetta 4x400 ancora alle Olimpiadi di Mosca 1980.

La scomparsa di quello che può essere considerato il più forte velocista italiano di tutti i tempi ha colpito profondamente il mondo dello sport tanto che il presidente del Coni Giovanni Malagò è rientrato subito da Milano a Roma per allestire la camera ardente nella sede del Coni.

Ma soprattutto ha toccato la gente comune, in modo particolare le persone di mezza età che durante la loro infanzia quando si mettevano a correre veloci si sentivano dire "stai andando forte come Mennea".