Quella di ieri con il Tottenham è stata davvero una batosta, una figuraccia che potrebbe aver definitivamente compromesso le possibilità di Andrea Stramaccioni di restare alla guida dell'Inter, certo molto dipenderà dalla sempre più difficile qualificazione almeno al preliminare di Champions League.
Se mancata per la seconda stagione consecutiva la dirigenza nerazzura dovrà dedicarsi all'ennesima rifondazione: i conti tornerebbero in allarme rosso, in questa direzione avrebbe invece aiutato non poco una eventuale finale di Europa League, ancora meglio se conclusa con una vittoria e quindi con una conseguente finale di Supercoppa Europea.
La cosa che sta facendo crescere le perplessità nei confronti di Stramaccioni tra i tifosi e anche nella dirigenza è proprio l'immaturità mostrata dal tecnico romano nei momenti clou: al di là degli scontri diretti con Juventus e Milan nel girone d'andata, sfide alla portata dei nerazzurri, laddove c'era la concreta occasione di continuare la lotta sul versante scudetto oppure di consolidare il terzo posto, dalla squadra sono state puntualmente e malamente sprecate;
a fronte delle sconfitte, certo Stramaccioni ha avuto sempre il coraggio di presentarsi davanti alle telecamere e spiegare in modo brillante le ragioni della sconfitta, per questo c'è già chi lo ha ribattezzato come un "ottimo giustificatore di sconfitte".
Il malumore però cresce, perché più che giustificare in modo brillante le sconfitte bisogna tornare a vincere e per centrare l'obiettivo, all'orizzonte, sulla panchina dell'Inter c'è chi vede seduto Walter Mazzarri, in scadenza di contratto con il Napoli, e che in rosa può contare sulle vecchie conoscenze Gargano e Campagnaro e forse in futuro Hamsik.
Mazzarri potrà però arrivare solo dalla prossima stagione ma se la situazione dovesse precipitare in pole come traghettatore c'è Javier Zanetti, nel ruolo di allenatore-giocatore.