Nella Confederation Cup che sta per prendere il via il prossimo 15 giugno ci saranno anche quattro squadre che dovranno recitare il ruolo di outsider nei gironi A e B. Messico, Giappone, Tahiti e Nigeria partono con poche chance di agguantare le semifinali anche se poi sarà il campo ad emettere i suoi verdetti. Sulla carta è proprio Tahiti la nazionale più debole, anche se i "blocchi" di giocatori convocati dal Dragon e dal Tefana fa capire come questi ragazzi si conoscano molto bene.

Certo, appare davvero difficile che riesca a mettere in difficoltà le squadre più quotate.

Fa sicuramente più paura il Messico, perchè ha dei giocatori giovani ed anche di qualità. Uno su tutti è il "Chicharito" Hernandez, stella del Manchester United. E' da lui che la squadra centroamericana si attende i gol per puntare alla seconda fase del torneo. In mezzo al campo ci sarà poi un giocatore di grandissima esperienza come Torrado, un veterano di questa nazionale.

Non è più la squadra che mise paura all'Italia nei mondiali del 1994 la Nigeria. E non solo perchè sono passati quasi vent'anni. Gli africani hanno perso un po' di qualità, ma hanno pur sempre delle grandissime qualità fisiche. E poi, rispetto al passato, sono cresciuti molto sul piano tattico. Ci sono anche due "italiani", ovvero il giovane centrocampista della Lazio Onazi e l'attaccante del Varese Oduamadi.

Ma forse il giocatore più conosciuto è il centrocampista Obi Mikel, che gioca in Inghilterra con il Chelsea.

C'è poi una formazione che può sicuramente mettere un po' di paura alle più quotate, ed è il Giappone, prima squadra che si è già qualificata ai mondiali brasiliani dell'anno prossimo. Una squadra che sotto il profilo tattico è cresciuta tantissimo e lo ha fatto soprattutto grazie al grande lavoro svolto da Alberto Zaccheroni. Ex tecnico del Milan, ha raggiunto grandi risultati da quando si è seduto sulla panchina nipponica.

Anche in questo caso i tempi di "Holly e Benji" sono lontani, ma non è un male. Il calcio si è evoluto anche nel paese del Sol Levante e i vari Nakata e Nakamura, passati anche attraverso il calcio italiano, hanno portato in patria una mentalità vincente. I buoni giocatori non mancano nella rosa del Giappone, dove c'è solo un "italiano", ovvero il terzino dell'Inter Nagatomo.

Le stelle della squadra sono sicuramente Honda, trequartista del Cska Mosca, e poi quel Kagawa che ha incantato anche con la maglia del Manchester United dopo aver brillato con il Borussia Dortmund. Certo, anche per il Giappone sarà difficile passare la fase a girone, visto che è inserito nel gruppo con Spagna, Italia e Messico. Ma il calcio ci ha riservato spesso delle grandi sorprese per cui anche gli azzurri di Prandelli non dovranno commettere l'errore di sottovalutare i giapponesi.