La Ferrari potrebbe lasciare la Formula 1. L'annuncio scioccante arriva questa mattina dalle pagine del Wall Street Journal con un'intervista a Luca Cordero di Montezemolo. Il presidente della casa di Maranello ha parole dure nei confronti della Fia, la federazione che organizza le gare e soprattutto decide a tavolino il regolamento, rea di aver reso la competizione meno divertente.

"La Formula uno non sta funzionando. È in declino perché la Fia si è dimenticata che le persone guardano le gare per divertimento. Nessuno vuole vedere un pilota risparmiare benzina o le gomme.

La gente vuole vederli spingere. È uno sport ma anche uno spettacolo" ha dichiarato un amareggiato Montezemolo che minaccia di lasciare il cosiddetto Circus.

Secondo il presidente della Rossa a questo punto tanto vale andare a competere in altre gare nelle quali ci sono meno regole ma più divertimento, come per esempio la 24 Ore di Le Mans che è da sempre una competizione affascinante per gli amanti dell'automobilismo.

Il WSJ, riportando le parole di Montezemolo, ripercorre anche l'intera querelle tra la Ferrari e la Federazione, una battaglia che di certo non nasce oggi. Il regolamento che, anno dopo anno, ha reso più complicato essere competitivi per le scuderie, puntando tutto su un unico elemento, ovvero l'aerodinamicità, ha fatto infuriare il presidente della Ferrari, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la svolta ecologica che la Federazione ha voluto in questa stagione.

Una svolta che può essere apprezzabile a livello etico, ma che non è attuabile in uno sport che è esattamente il contrario dell'ecologismo.

A far infuriare Montezemolo inoltre c'è anche il divieto di sviluppare il motore a stagione iniziata, in questo modo chi è davanti alle prime gare lo sarà per tutto il campionato, senza possibilità di miglioramenti.

È come se nel calcio si abolisse il mercato di gennaio. Se davvero la minaccia si concretizzasse, sarebbe un duro colpo per l'immagine della Formula Uno che perderebbe la sua scuderia più antica e affascinante. È dal 1972 infatti che ogni anno c'è il Cavallino Rampante in pista, e senza di lui milioni e milioni di dollari si sposterebbero dalla F1 alle altre competizioni. La minaccia ha una data di scadenza, il 2020, vedremo se la Federazione deciderà di prendere provvedimenti.