Prima dell’inizio del World Team Trophy, tenutosi a metà aprile, il campione olimpico Yuzuru Hanyu parlava chiaro: era determinato a vincere l’evento e pattinare due programmi perfetti, così da riscattarsi della non brillante performance dei campionati Mondiali di marzo, con cui aveva vinto ‘soltanto’ la medagliad’argento. Ed ecco come il pattinatore giapponese ha mantenuto la parola: primo nello short program (con un quadruplo toeloop perfetto) e vincitore del free skating con un punteggio esorbitante di 192.31, vicinissimo al suo personal best di sempre.
In questa competizione, Hanyu ha pattinato il suo primo programma libero perfetto della stagione 2015: non una sbavatura, valutazioni dei giudici positive su ogni elemento, quadruplo salchow eseguito con una facilità impressionante.
Non soddisfatto, forse spinto dalla caduta sulla combinazione 3Lz-3T nello short program e dall'aver mancato l'obbiettivo di atterrare un secondo salto quadruplo nel free skating, Hanyu ha omaggiato il pubblico di Tokyo ripetendo la performance perfetta del suo programma olimpico durante l'esibizione di gala, atterrando quadruplo toeloop, triplo axel e triplo lutz - triplo toeloop. Al termine dell'evento, il ventenne giapponese ha trovato le energie per tentare il quadruplo loop e riuscire nel tentativo, diventando così il primo uomo nella storia ad atterrare questo salto durante un'esibizione.
Gli infortuni - Hanyu raggiungeva l'evento reduce da una stagione sventurata, iniziata a novembre con lo scontro frontale con il pattinatore cinese Han Yan durante la Cup of China (costatagli dieci punti di sutura fra le ferite al mento e alla testa) a cui era seguita una contusione alla coscia sinistra. Nonostante il dolore e le raccomandazioni dei medici, a distanza di venti giorni Hanyu prendeva parte all'NHK Trophy, riportando un quarto posto ma ottenendo comunque la qualificazione alla finale Grand Prix a Barcellona.
Qui, il 13 dicembre, Hanyu è stato in grado di vincere la medaglia d'oro, e poche settimane dopo di replicarsi e trionfare ai campionati nazionali giapponesi, ma all'insorgere di forti dolori addominali è seguito un nuovo ricovero in ospedale, durante il quale ha subito un intervento chirurgico per un problema di infiammazione all'uraco.
I tempi di recupero prevedevano un mese di completo riposo, senza alcuna possibilità di allenarsi per gli imminenti campionati mondiali. Nonostante questo, Hanyu non si è dato per vinto, ed è tornato in pista appena possibile, rimediando una lieve distorsione alla caviglia.
Giunto così ai Campionati Mondiali, con solo due ore di allenamento al giorno ripetute per soli tre giorni alla settimana, Yuzuru Hanyu è stato in grado di completare due programmi strepitosi per la sua condizione fisica, chiudendo la gara secondo, alle spalle del compagno di allenamento Javier Fernandez. A questo punto della stagione, sembrava che il campione olimpico non avesse più nulla da dimostrare: vincitore della finale Gran Prix, campione nazionale, vice-campione mondiale, esempio di tenacia e duro lavoro, un atleta che insegna cos'è la forza di volontà e a non gettare mai la spugna.
Ma per Hanyu tutto questo non era abbastanza: nelle performance del World Team Trophy, egli ha voluto dimostrare di essere in grado di ripetere la performance di Sochi 2014, anzi di poterla migliorare, e di aver sconfitto anche il nemico più temuto da un pattinatore: il dolore e l'infortunio. Ad oggi, niente sembra in grado di fermare Yuzuru Hanyu.