TORINO - L'urlo dell'Apache, la faccia di Leonardo Bonucci. La Juventus chiude la pratica Lazio dopo soli 45 minuti e allunga in classifica a +15, in attesa del risultato del match dell'Olimpico che vedrà impegnate Roma e Atalanta, con la possibilità per i giallorossi di scavalcare i cugini in classifica e riportarsi a 13 lunghezze dalla formazione allenata da Massimiliano Allegri.



Allegri non adotta il turnover che tanto è costato al Tardini una settimana fa e schiera la sua Juve con il 3-5-2, con cambi soltanto sulla destra (Padoin per Lichtsteiner) e in attacco (Matri per Morata).

Stefano Pioli schiera il 4-3-2-1 titolare, con le defezioni degli infortunati Parolo e De Vrij.

Juve attenta in difesa, nonostante alcuni errori di un non brillante Chiellini a cui rimediano a turno Buffon e Bonucci, Lazio per niente brillante a centrocampo e con un Felipe Anderson non incisivo come non lo si vedeva da tempo.



Equilibrio per il primo quarto d'ora, poi ci pensa la Juve a spezzarlo e a direzionare il match verso Torino. Minuto 17: lancio di Pirlo, Vidal spizzica di testa servendo Tevez tenuto in gioco da Mauricio (Matri in posizione di fuorigioco passivo), l'Apache di esterno destro supera Marchetti per il vantaggio bianconero. Per l'argentino è il gol numero 18 in campionato, 26esimo in stagione.



Juve in vantaggio ma non immune da rischi: Chiellini sbaglia e mette in gioco Klose che potrebbe scaricare il destro da dentro l'area di rigore. L'intervento di Bonucci è fondamentale per deviare sopra la traversa la conclusione dell'attaccante tedesco che si sarebbe infilata sotto la traversa.

Undici giri di lancette e la Juve raddoppia. Bonucci si invola sulla trequarti avversaria, giunge al limite dei 16 metri biancocelesti e scarica un destro non irrestistibile ma sufficiente per battere l'estremo difensore laziale. 

Nel secondo tempo la Juventus potrebbe triplicare: Vidal è egoista e sceglie la conclusione da fuori all'assist per Marchisio a centro area piazzato meglio. La Lazio passa al 4-2-3-1 e tenta l'assalto alla porta bianconera.

Il pericolo maggiore arriva con Candreva su punizione dal limite (fallo di mano di Chiellini): Buffon è ben piazzato e devia sopra la traversa. L'ultimo episodio vede il laziale Cataldi mandato sotto la doccia per fallo da dietro su Tevez al minuto 89.  Con lo scudetto quasi ipotecato, la Juve torna al pensiero Champions League contro il Monaco che si giocherà mercoledì sera.