Negli ultimi tempi il suo uso è stato sdoganato da tantissimi personaggi di alto livello, da Barack Obama a David Cameron, passando per i biondi e lunghi capelli di Maria Sharapova.

Stiamo parlando, per chi non lo avesse capito, del "selfie stick", cioè quel bastone al quale si attacca lo smartphone per allontanarlo da sé e scattare un selfie di prima qualità. Un oggetto ormai usatissimo ma che ora subisce una illustre bocciatura.

L'ufficialità

Con la comunicazione ufficiale arrivata dall'All England Lawn Tennis Club (AELTC), il comitato organizzatore del torneo di Wimbledon, e riportata da vari portali internet, come Corriere.it, si è infatti avuta la conferma di una notizia che già girava da tempo negli ambienti del tennis e non solo: sui verdi campi in erba del famosissimo Torneo inglese, sarà vietato scattarsi dei selfies.
In realtà la pratica ormai diventata virale in tutto il mondo, non sarà del tutto vietata: quello che non sarà possibile fare sulle tribune del Torneo è utilizzare gli ormai diffusissimi sticks.

I cartelli

All'interno delle strutture in cui si giocherà il torneo, saranno attaccati in luoghi ben visibili dei cartelli che indicano tutti gli oggetti che è vietato utilizzare all'interno dei campi da gioco, sulle tribune e negli spazi che li circondano. E da quest'anno, insieme a coltelli, petardi e trombe da stadio, nella lista degli oggetti off limits comparirà anche il famigerato bastone.

Una questione di immagine

La scelta fatta dagli organizzatori, oltre che per l'evidente rischio che può provocare l'eventuale utilizzo improprio del selfie stick come oggetto contundente, è stata dettata da una questione di immagine e tradizione (ricordiamo che il Torneo di Wimbledon si è giocato per la prima volta nel lontano 1868).



Un membro del comitato organizzatore ha affermato che l'oggetto potrebbe non solo interferire con la corretta visione dei match da parte degli altri spettatori, ma soprattutto renderebbe l'atmosfera classica di Wimbledon un po' troppo moderna. E se si pensa che in rispetto alle tradizioni a Wimbledon vige ancora l'obbligo dei giocatori di vestirsi di bianco, non facciamo fatica a comprendere la scelta in tema di selfie sticks.

Sulla scia di altri enti

In realtà gli organizzatori del Torneo di Wimbledon non sono stati i primi al mondo ad adottare questa linea. Prima di loro già il Museo di Arte Moderna (MOMA) di New York, la National Gallery di Londra e, passando in ambito sportivo, il Manchester United, avevano scelto questa strada.

Un po' meno rigidi, seppur non del tutto tolleranti, erano stati invece gli organizzatori degli ultimi Australian Open, che pur vietando l'utilizzo dei bastoni sulle tribune durante la partita, aveva creato delle apposite "selfie zones" dove gli spettatori potevano sbizzarrire la loro "selfie mania".