Chris Froome non ha raccolto le simpatie del pubblico in questo Tour de France dominato per due settimane e mezzo e messo parzialmente in pericolo solo negli ultimi due giorni dagli attacchi di Nairo Quintana. Un po' per la sua storia di campione esploso da un giorno all'altro in maniera del tutto inattesa che lascia un po' perplessi. Un po' per quel modo di andare in bicicletta davvero poco elegante, con i gomiti larghi, quella testa ciondolante e il rapportino che gira vorticosamente. I francesi non lo amano, né gli spettatori né i media e nessuno ha fatto niente per nascondere questa avversione.

Dalle legittime critiche agli attacchi più netti, fino ai gesti censurabili e volgari di troppi spettatori lungo le strade.

Chris Froome e la Sky hanno dovuto respingere attacchi e offese, ma nel momento del trionfo al Tour de France hanno voluto raccontare chi è la maglia gialla, quel ragazzo che non merita le offese che gli sono stati rivolte.

Froome, un corridore incredibile

Dave Brailsford, il team manager della Sky, è uno degli artefici del fenomeno Chris Froome. La sua squadra ha vinto tre degli ultimi quattro Tour de France, un risultato che la dice lunga sulla forza degli uomini in nero: "Froome è un corridore incredibile, è un ragazzo molto educato, un bravo ragazzo, ma in bici ha un gran carattere.

Non ho mai incontrato nessuno come lui" racconta il manager britannico "Lavora perfettamente e merita più credito di quello che riceve, è un vero campione. Ha dovuto resistere a tanti attacchi in queste settimane, ha dimostrato di che pasta è fatto. Molta gente non vede quello che vediamo noi ogni giorno, è un grande vincitore".

Froome, l'amarezza per gli insulti

Anche nell'ultima tappa in cui ha difeso la sua maglia gialla sull'Alpe d'Huez, Chris Froome oltre agli attacchi di Nairo Quintana ha dovuto resistere a fischi, insulti, anche sputi, da parte di alcuni spettatori. Una situazione che si è ripetuta in quasi tutte le tappe e che comprensibilmente Froome ha dovuto incassare con amarezza: "Non merito questa mancanza di rispetto, non ho fatto niente di male" ha dichiarato Froome nella conferenza stampa post Alpe d'Huez "La stragrande maggioranza dei tifosi erano corretti, ma purtroppo c'erano delle persone più aggressive. E' un peccato che alcuni individui offuschino l'immagine del Ciclismo".