“Ho detto no all’ammiraglia”. Così Mikel Landa ha scoperchiato un momento dirottura in casa Astana, consumato nella tappa di ieri vinta dal corridore basco. Landa, andato in fuga fin dai primi chilometri, ha rivelato di essersi rifiutato di aspettare il suo caposquadra Fabio Aru che stava attaccando per impossessarsi della maglia roja. Una rottura che poi in casa Astana si è tentato di ricomporre valorizzando il bel successo di Landa.

Landa: Martinelli si è sbagliato

A fine tappa Mikel Landa ha ricostruito il dialogo con il Direttore Sportivo Giuseppe Martinelli.

Sulla salita finale, quando Landa era lanciato verso il successo di tappa dopo la lunga fuga, e due minuti più dietro Aru stava staccando i suoi rivali per la classifica generale, Martinelli ha chiesto al basco di attendere il caposquadra. “Martinelli mi ha chiesto di rallentare per aspettare ed aiutare Aru, per poter guadagnare qualche secondo in più. Ma io volevo vincere la tappa, questa volta ho dovuto essere egoista” ha dichiarato Landa facendo chiaro riferimento al Giro d’Italia, quando più di una volta si era dovuto fermare per aiutare Aru.

Ma Landa ha anche spiegato che a tappa finita, con il suo successo e la maglia roja conquistata da Aru, non ci sono state polemiche: “Ho parlato con Martinelli, lui mi ha detto che ho fatto bene a proseguire e che lui si era sbagliato, abbiamo chiarito tutto”.

Landa: al Giro più forte di Aru

Il corridore basco ha smorzato ogni possibile frizione con Fabio Aru, pur rimarcando il suo sacrificio al Giro d’Italia. “Aru è stato il primo a farmi i complimenti” ha spiegato Mikel Landa “Nessuno può mettere in dubbio il mio impegno per la squadra: al Giro d’Italia ero più forte di Aru ed ho corso per lui, alla Vuelta Burgos ho tirato, preso borracce…”.

Landa ha garantito che da ora in poi il suo obiettivo sarà aiutare Aru a vincere la Vuelta Espana: “Ho avuto la mia ricompensa ed ora la mia missione sarà correre per Aru. Lui è molto forte, è arrivato qui fresco e con tanta voglia. Anche Dumoulin e Chaves non avendo corso il Tour hanno questa freschezza. Fare due grandi giri consecutivi è complicato, non c’è tempo per recuperare a livello fisico e mentale”.