Dei Mondiali di ciclismo in Qatar del 2016si parla con toni critici fin dalla sua assegnazione. La rassegna iridata nel ricchissimo paese mediorientale comporterà notevoli problemi, soprattutto pensando al gran caldo con cui dovranno convivere i corridori. Una voce anonima si è levata da un blog del sito cyclingtips. La voce si un corridore professionista di cui non è stata rivelata l’identità e che ha parlato con durezza di quanto potrebbe succedere a lui e ai suoi colleghi in Qatar.

“Speriamo che nessuno muoia in Qatar!”

Il ciclista anonimo ha sparato a zero sul Mondiale in Qatar, facendo riferimento a quanto successo al recente Abu Dhabi Tour, dove una tappa è stata accorciata per il caldo opprimente.

“Se quella corsa ha insegnato qualcosa è che al Mondiale del prossimo anno molti corridori potrebbero finire in ospedale per colpa delle condizioni”, scrive il corridore. “La prima tappa dell’Abu Dhabi Tour era uno scherzo, era una tappa di soli 170 km. Alcuni computer hanno segnato i 52 gradi.Non sono condizioni per salire in bici, figuriamoci per fare una corsa. Ora immaginate di aggiungere altri 90 km a quella tappa, come sarà per i Mondiali, e poi cosa succederà? O i corridori protesteranno oppure molti finiranno in ospedale, sperando che nessuno muoia”.

I rischi del Mondiale in Qatar

L’allarme lanciato dall’anonimo ciclista non è campato in aria. Anche se una testimonianza senza nome e senza firma può sembrare una trovata per attirare l’attenzione, il rischio dei Mondiali in Qatar è reale.

Durante l’Abu Dhabi Tour le condizioni climatiche si sono rivelate davvero estreme, e in una corsa come il Mondiale, ben più lunga e combattuta, con una maglia iridata in palio, i corridori potrebbero davvero rischiare di chiedere troppo al proprio fisico. L’Uci ha spostato i Mondiali nella data più inoltrata possibile, a metà ottobre (dal 9 al 16) anziché nel classico fine settembre, ma anche questo non basta a garantire uno svolgimento senza nessun rischio. La corsa dei professionisti prevederà una prima parte in linea nel deserto e poi un circuito finale attorno a Doha,una corsa interamente pianeggiante.