Se da anni i campioni del Ciclismo sono quasi tutti più o meno direttamente stati additati di comportamenti poco limpidi, per Chris Froome le accuse sono andate decisamente al di là. Sarà per quello stile sgraziato, per la poca simpatia che suscita la Sky, o per l’esplosione troppo improvvisa della sua carriera, fatto sta che ad ogni corsa Froome deve rispondere ad insinuazioni, critiche, attacchi anche molto pesanti e volgari. Il campione del Tour de France ha deciso una nuova mossa per difendersi, concludendo una serie di test indipendenti di cui pubblicherà tutti i dati.

L’attesa dei dati per il 3 dicembre

Dopo il Tour de France, in cui è stato sottoposto ad un fuoco di attacchi da parte di spettatori e giornalisti, Chris Froome ha deciso di sottoporsi ad una serie di test fisiologici al GSK Human Performance Lab di Londra. Si tratta di un laboratorio a cui ricorrono molti altri sportivi, come il pilota di Formula Uno Jenson Button. “Volevo farlo fin dall’inizio della stagione, anche prima che succedesse tutto quello che è successo al Tour de France” ha rivelato Froome “Sono test fisiologici per capire che atleta sono”. I dati raccolti sono stati poi analizzati da un gruppo indipendente di scienziati dello sport, che ha comparato questo recente test con quelli effettuati da Froome nel 2007 al World Cycling Centre dell’Uci.

In questo modo gli scienziati potranno valutare se l’evoluzione prestazionale di Froome è in linea con i suoi valori fisiologici oppure no. Il report finale sarà pubblicato il 3 dicembre sulla rivista Esquire, nell’edizione cartacea e online.

Gli attacchi a Froome

Chris Froome è stato bersagliato da un’infinità di attacchi sulla credibilità delle sue prestazioni.

Si è insinuato di pratiche illecite da parte della Sky ed anche dei famigerati motorini nascosti nella bicicletta. Fin qui però Froome ha superato indenne ogni controllo, senza mai cercare di sottrarsi al confronto o di alimentare polemiche. A suo credito va riportata la notizia del rifiuto di ricorrere ad un farmaco che avrebbe potuto utilizzare sotto autorizzazione del medico durante lo scorso Tour de France.

Ma si continua a dubitare di quella crescita miracolosa di un corridore che fino a metà 2011 sembrava faticare per arrivare a metà gruppo ed improvvisamente dalla Vuelta Espana di quell’anno ha cominciato a sfoggiare prestazioni portentose.