Le settimane che portano alla fine dell’anno portano le ultime speranze per molti corridori, ancora in attesa di un contratto per la stagione 2016. Con le difficoltà economiche di molte squadre, per diversi corridori è stato difficile destreggiarsi in questo ciclomercato che ha offerto poche occasioni. Così anche alcuni atleti di spessore sono rimastisenza squadrae stanno per esaurire le speranze di poter continuare a correre: tra di loro anche due italiani che potrebbero ancora dare molto al Ciclismo.

Ale Ballan, un ritiro amarissimo

Il fine carriera più amaro di tutti, se arriverà adesso, sarà quello di Alessandro Ballan.

Per l’ex Campione del mondo si profila un’uscita di scena davvero triste e frustrante. Negli ultimi anni Ballan è stato fermato prima da un grave incidente in allenamento, poi da una discussa squalifica di due anni (scaduta lo scorso agosto) per una ozonoterapia. Infine, al processo Lampre che si sta avviando alla conclusione a Mantova, è tra i pochi corridori per i quali è stata richiesta una condanna. Il 18 dicembre ci sarà la sentenza a Mantova e Ballan si è dato una scadenza fino al 20 per decidere il suo futuro agonistico, se continuare o meno. In realtà a deciderlo sono stati gli altri. Ballan non ha ricevuto vere proposte per correre nel 2016, se non un interessamento della famiglia Gastaldello, proprietari della Wilier che dal prossimo anno sarà partner del team Southeast.

Ma la possibilità di intavolare una trattativa con la squadra sembra ormai sfumata. “Non merito di smettere, vorrei fare ancora un anno o almeno sei mesi per avere la possibilità di spiegare meglio l’assurda storia che ho passato” è l’amaro commento di Ballan.

Finetto, dal podio all’addio

Sembra incredibile che un corridore che ha concluso la stagione con due podi non riesca a trovare nessuno interessato ad ingaggiarlo.

Eppure la storia di Mauro Finetto è questa. Il trentenne veronese ha chiuso il 2015 da grande protagonista, dopo una prima parte di stagione opaca. E’ stato secondo alla Coppa Bernocchi e terzo alla Coppa Sabatini, ma anche ottavo al Giro dell’Emilia. Eppure Finetto non ha trovato la conferma dalla Southeast e neppure altre squadre pronte a metterlo sotto contratto.

E’ una storia che si ripete, visto che già nel 2012 Finetto era rimasto a piedi per una stagione per poi riuscire a tornare. Ora, a trent’anni e con il ciclo mercato virtualmente chiuso, le cose sono tremendamente complicate e per Mauro Finetto si profila lo spettro del ritiro: “Non ho una spiegazione, potevo fare qualcosa di più ma penso di essere stato molto presente. So di non essere un campione, ma penso di essere un buon corridore e di meritarmi un posto” è la speranza del veronese.