Nulla è cambiato nel Ciclismo secondo Lance Armstrong. Anche se oggi le maglie dell’antidoping si sono strette, per l’ex campione texano la mentalità in mezzo al gruppo è sempre la stessa rispetto all’epoca che ha dominato e che è stata cancellata dagli albi d’oro. E’ il passaggio più forte di un’intervista che Armstrong ha concesso al giornale britannico The Times.
Armstrong: se ci fosse una nuova Epo…
Per Armstrong il ciclismo è ancora dominato dall’ipocrisia e dagli stessi modi di pensare dei suoi tempi. “Io non ho mai chiesto ai miei compagni di doparsi, questo è al 100% falso.
Lo sport ha promosso quella cultura. C’era una sostanza, l’Epo, che era così efficiente, e se domani ce ne fosse un’altra che non fosse rintracciabile ai controlli tutti i corridori la vorrebbero ancora prendere” è il pensiero di Lance Armstrong. Una posizione che non mancherà di far discutere e generare qualche malumore nella nuova generazione di corridori, anche se l’affermazione è stata fatta soprattutto per spiegare come la diffusione dell’uso di prodotti dopanti fosse a quei tempi un fenomeno talmente diffuso e accettato da non esserci bisogno di un leader carismatico che invogliasse gli altri corridori a doparsi.
Il capro espiatorio dell’Usada
Armstrong ha poi parlato dell’inchiesta dell’Usada che ha portato alla sua squalifica e all’annullamento delle sette vittorie al Tour de France, ritenendo di essere stato un capro espiatorio per tutto il movimento: “La Usada aveva alcuni messaggi chiave: la più grande frode della storia dello sport, il programma di doping più sofisticato di sempre e Armstrong ha costretto i giovani a doparsi, che è falso” racconta l’ex campione, che aggiunge poi come il suo ritorno al ciclismo nelle stagioni 2009 e 2010 non sia mai stato preso in considerazione: “Non ho fatto niente, l’ho detto sotto giuramento che se ci fosse un test affidabile, se mi dicessero Lance ci dia i campioni, allora sarei favorevole. Ma non lo fanno perché se si provasse che in quel periodo ero pulito questo andrebbe contro la storia che hanno scritto”.