Luca Paolini si è aperto sulle pagine della Gazzetta dello Sport, rivelando tratti inediti e molto personali della sua vita. Per la prima voltal’ex corridore della Katusha ha ricostruito la vicenda che ha portato alla positività alla cocaina che ha shockato il mondo del Ciclismo durante lo scorso Tour de France. Paolini ha confessato di essere stato per anni dipendente dai sonniferi, una situazione che l’ha portato anche alla cocaina durante un ritiro prima dello scorso giugno.
Paolini, la dipendenza e la rinascita
“Ho iniziato a prendere sonniferi nel 2004, quando è morto mio fratello”.
Così inizia la storia privata di Luca Paolini. Una storia che il corridore ha svelato liberandosi di un peso. “Avevo bisogno di riposo per soddisfare gli sforzi del giorno successivo, ma questi farmaci creano una dannata dipendenza” continua Paolini, che ha confessato di aver sempre usato i sonniferi negli ultimi due o tre anni. La dipendenza ha fatto scendere Paolini all’inferno, un vortice che si è trasformato in un dramma, l’uso della cocaina durante un ritiro in altura nello scorso giugno: “La notte si perde lucidità, ero da solo ed è successo quasi senza rendermene conto”. Eppure il corridore non ha mai cercato scuse, attenuanti, assumendosi subito e pienamente ogni responsabilità, attendendo il momento opportuno per rendere pubblica la sua verità."Non posso perdonarmi, ho deluso una generazione che credeva in me" è l'amara conclusione del corridore.
Dopo il clamore della positivitàriscontrata al Tour de France, l’esclusione e la sospensione, Paolini ha passato gli ultimi mesi in silenzio, disintossicandosi dai farmaci in una clinica specializzata. E alla fine è riuscito ad interrompere quel vortice che lo stava portando all’autodistruzione. “È la mia vittoria più importante” confessa Paolini, che spera di portare consiglio con la sua storia alle persone che stanno vivendo disagi simili: “Io sono molto orgoglioso, non ho mai cercato aiuto. Quando si hanno dei problemi non bisogna nascondere tutto dentro di sé ma cercare aiuto”.