Durante il Gran Premio di Assen abbiamo visto un Jorge Lorenzodecisamente irriconoscibile, che ha addirittura fatto fatica a risalire dal 19esimo posto. Il maiorchino ha dato la colpa alla mancanza di grip all'anteriore in frenata, che in più di un'occasione ha continuato a dargli degli avvertimenti. Dopo la bandiera rossa, la situazione per il campione del mondo è "migliorata". Come Valentino Rossi, anche Jorge ha scelto la gomma morbida ed è riuscito ad arrivare al traguardo in 10ma posizione, conquistando 6 punti.

Lorenzo: "Ho recuperato perché sono caduti gli altri"

Lorenzo ha ammesso onestamente che il risultato è arrivato per le cadute degli altri avversari: "Non ero competitivo, era davvero impossibile guidare nella prima gara e credo di non essere mai stato così lento. Non mi sentivo sicuro, non riuscivo a vedere niente, e per non cadere sono stato costretto a rallentare". Il maiorchino ha confessato di aver pensato più volte di ritirarsi: "Ho pensato di entrare in pit lane perché con il 19esimo posto non avrei preso nessun punto. Ero davvero tentato, ma poi per fortuna ho cambiato idea".

Jorge ha aggiunto di aver spinto al massimo, anche se a vedere dai tempi non sembrava, poiché nella seconda gara è risultato il più lento tra i piloti.

"Spingevo in frenata, in accelerazione, ma ogni volta la moto mi dava dei segnali. Anche se la gomma ha lavorato bene, sembrava nuova dopo tutti quei giri. Ho sofferto più degli altri piloti quando non hanno grip all'anteriore".

Tuttavia, lo spagnolo guarda il lato positivo, aggiungendo che il weekend di ValentinoRossi è stato peggiore: "Lui era il più veloce ma non ha preso un punto; io ero il più lento ma almeno ne ho presi sei".

Per quanto riguarda il campionato, se prima Lorenzo aveva solo 20 punti di distanza da Marc Marquez, ora il distacco si è allungato di 4 punti, un numero che il campione in carica ricorda molto bene, visto che nel 2013 perse il mondiale proprio per 4 punti. Il pilota della Yamaha, infine, ha lodato proprio Marquez: "È in MotoGpda quattro anni, ma ora è molto più maturo perché sa accontentarsi. È fortunato a cadere durante le prove, ma non si può mai sapere. Si corre al limite e l'errore ci può stare, come è successo a Rossi".