Quasi un miracolo. Così Nairo Quintana ha spiegato la sua tappa, e non il fatto di essere risalito sul podio in classifica generale, ma il semplice essere arrivato al traguardo. Il corridore colombiano ha raccontato le grandi difficoltà avute nel condurre la tappa di Saint Gervais, che tuttavia si è conclusa con la scalata al terzo posto in classifica. Ma durante la corsa Quintana ha pensato anche al ritiro.

Quintana, che giornataccia

Per Nairo Quintana quella di ieri è stata l’ennesima tappa difficile di questo Tour de France che aveva cominciato con tante aspettative.

Il colombiano è sempre rimasto sulla difensiva, scatenando tante discussione ed ironie sul suo modoapparentemente così remissivo di interpretare il Ciclismo. In realtà Quintana non ha mai trovato in questo Tour de France una condizione fisica che gli permettesse di correre in attacco. Nella tappa di Saint Gervais Quintana ha vissuto il culmine delle sue difficoltà. “Mi sentivo davvero male, è stato quasi un miracolo essere arrivato al traguardo, quello che sta succedendo al mio corpo è difficile da spiegare in questo momento” ha raccontato Quintana, che durante la corsa ha pensato di fermarsi. “Ad un certo punto ci ho pensato, volevo ritirarmi”.

Quintana, una difesa di classe

Grazie all’aiuto di Valverde, alla capacità di soffrire e alla debacle di Mollema, la giornata più difficile per Nairo Quintana si è trasformata in quella della scalata al podio.

Quintana è infatti risalito dalla quarta alla terza posizione nella classifica generale, superato dal vincitore di tappa Romain Bardet mentre Mollema e Yates sono sfilati dietro al colombiano. “Abbiamo combattuto un bel po’ fin dall’inizio, i miei compagni sono stati fenomenali” racconta Quintana, “Ho faticato molto ma grazie a loro sono ancora qui sulla mia bicicletta”.

Il colombiano non riesce a darsi spiegazioni per le difficoltà che sta incontrando in questa corsa. “Mi sento stanco, il mio corpo non funziona bene, le gambe non funzionano correttamente. Più che della condizione oggi ho approfittato della classe, quella non ti abbandona mai”.