Cattive notizie per i sostenitori della pallavolista azzurra Viktoria Orsi Toth, ungherese ma naturalizzata italiana, risultata positiva alla sostanza Clostebol Metabolita, un anabolizzante. Sarà rimpatriata a breve.

Il caso doping a pochi giorni daRio 2016

"Non c'è nessuna atleta della nazionale italiana femminile di pallavolo risultata positiva all'antidoping" ha precisatoall'agenzia Ansa il Coni, dopo chesi era sparsa la voce di un caso tra le atlete rappresentanti del volley femminile alle Olimpiadi di Rio 2016. E invece un nome c'è e spunta fuori in tempo per l'inizio dei giochi olimpici: è quello dellacompagna di Marta Menegatti, con la quale si era qualificata ai giochi vincendo la tappa del World Tour a Sochi.

“Sono davvero dispiaciuto, è stata una leggerezza da parte di una ragazza di 25 anni. Si tratta di una pomata presa senza sentire i medici federali” ha dichiarato il presidente della FipavCarlo Magriall'agenzia Adnkronos, "E’ davvero un peccato, vengono così buttati all’aria due anni di sacrifici, anche economici" conclude.La positività, a quanto pare, risale al 19 luglio ed è stata scoperta nell'ambito di un controllo fuori competizione, sicuramente fuori programma per la giovane ventiseienne, richiesto dalla Nado Italia (National Anti-Doping Organisations). L'atleta, già a Rio de Janeiro, sarà rimpatriata a breve.

I precedenti doping prima delle Olimpiadi 2016

Prima di questo caso, altri atleti azzurri si sono distinti per le medesime - e non proprio nobili - ragioni: ad aprile, la notizia del canottiere Niccolò Mornati, classe 1980 e positivo all'anastrozolo; si tratta di un farmaco utilizzato solitamente per il trattamento del cancro al seno, ma assunto dagli sportivi in associazione ad anabolizzanti, affinché ne vengano limitati gli effetti collaterali e si massimizzi la resa della prestazione sportiva.

Qualche giorno fa, sul finire del mese di luglio, la velista Roberta Caputo è stata trovata positiva al Clostebol Metabolita. Squalificata dalle Olimpiadi di Rio, sarà sostituita da Elena Berta, la quale gareggerà insieme ad Alice Sinno; infine, l'atleta di origine marocchina Jamel Chatbi - 3000 metri siepi - ha "saltato" anche i controlli anti-doping, non una ma ben tre volte; da qui la decisione del Coni e della Fidal di escluderlo dai giochi di Rio.

Ancora in dubbio la partecipazione del marciatore Alex Shwarzer, che attende trepidante la decisione del Tribunale Arbitrale dello sport.