Era una di quelle gare che uniscono tutti, appassionati o meno, conoscitori della disciplina o meno. E' stato come se ci fosse l'Italia intera su quel trampolino, come se tutta la nazione accompagnasse ogni movimento di Tania. E dalle lacrime per quei venti centesimi di punto che la relegarano al quarto posto alle Olimpiadi di Londra 2012, siamo passati alle lacrime di commozione per un bronzo voluto, cercato e finalmente arrivato.

La gara di Tania

A dispetto della semifinale, Tania parte benissimo: va sopra i 70 punti già con il primo tuffo, facendo capire da subito le sue intenzioni.

Si tuffano poi Maddison Keene, il giovanissimo talento australiano che aveva, almeno sulla carta, grandissime prospettive di podio, e colei con la quale Tania sapeva di doversi battere per il bronzo, la candese Jennifer Abel. Entrambe fanno ottimi punteggi, ma la Abel resta dietro. Le cinesi He Zi e Shi Tingmao, ovviamente, iniziano subito fortissimo e faranno praticamente la gara in solitaria per l'oro e l'argento. Mentre la Keene si taglia fuori da sola, nella seconda e terza rotazione stesso copione tra Cagnotto e Abel. A cambiare le carte in tavola è il quarto tuffo di Tania, sporcato leggermente nel finale che la giura paga con 69 punti, mentre la Abel, con un tuffo dal coefficente di difficoltà più alto, sfodera il suo asso nella manica e passa avanti a Tania di quasi sette punti.

Il tuffo che vale il bronzo

Ultimo tuffo con il fiato sospeso: il doppio e mezzo carpiato rovesciato è il tuffo che Tania esegue meglio, e anche in questa occasione lo ricorda al mondo intero. La azzurra vola letteralmente in cielo, entra in acqua perfettamente e la giuria la premia con 80 punti. A questo punto la canadese avrebbe bisogno di 75 punti per superare Tania, ma forse la pressione, forse un rewind nella testa della Abel del mondiale di Kazan (la Cagnotto arrivò terza davanti alla Abel proprio all'ultimo tuffo) e la canadese fallisce nell'impresa: 69 punti non bastano e Tania è di bronzo.

L'ultima gara della sua carriera

L'importanza della gara stava tutta nel fatto che fosse, purtroppo, l'ultima della carriera di Tania Cagnotto, che più volte aveva dichiarato che avrebbe smesso dopo le Olimpiadi di Rio. In realtà, dopo Londra 2012 e quei venti centesimi di punto la voglia di smettere era tanta ma adesso parla di quella medaglia di legno quasi come un'occasione: 'Londra mi ha insegnato tanto, evidentemente doveva andare così, altrimenti qua non ci sarei mai arrivata'.

E veramente adesso Tania ha chiuso un cerchio, iniziato 39 medaglie fa, dagli Europei di Berlino (bronzo dal trampolino sincro 3 metri con Maria Marconi) alle Olimpiadi di Rio, con l'argento insieme a Francesca Dallapé e il bronzo individuale. Una carriera straordinaria per un'atleta straordinaria che rimarrà nella storia dello sport italiano e mondiale e che sarà molto difficile da rivedere. Perchè certi campioni nascono una volta soltanto.