Anche se non ha arriso ai colori azzurri, la gara delle Olimpiadi di Rio è stata una delle più belle ed elettrizzanti della stagione del Ciclismo. Il percorso difficile e tecnico ha avuto un impatto importante sullo spettacolo, ma è stata soprattutto la composizione delle squadre ridotte ai minimi termini a rendere imprevedibile e emozionante la corsa. La pensa così anche il vincitore della medaglia d’oro, Greg Van Avermaet: il belga ritiene che il ciclismo dovrebbe ridurre il numero dei corridori per squadra in tutte le corse per poter aumentare lo spettacolo.

Van Avermaet: nei grandi giri con 7 corridori

Nelle grandi corse a tappe come il Giro d’Italia e il Tour de France le squadre partono con nove corridori. Nelle classiche e nelle corse a tappe minori sono otto, tranne alcuni casi, come il Tour of Britain, in cui l’organizzazione vuole mini squadre di sei elementi. Alle Olimpiadi di Rio le nazionali più forti erano composte da soli cinque corridori. Questo ovviamente ha portato ad una corsa completamente diversa rispetto a quelle che vediamo durante il resto della stagione, con attacchi importanti già nelle fasi iniziali e centrali, tanti colpi di scena e cambi di scenario, che hanno poi determinato l’esito finale. In molti si sono chiesti del perché non si provi a portare questa situazione nelle altre corse per favorire lo spettacolo e l’interesse del pubblico.

Ad esporsi in maniera più chiara di tutti è stato proprioil vincitore delle Olimpiadi, Greg Van Avermaet. “Nei grandi giri probabilmente bisognerebbe correre con squadre di sette corridori e nelle altre gare di sei” ha spiegato il campione olimpico, che ritiene però che prima servirebbero dei test prima di imporre il nuovo sistema nelle gare più importanti.

“Bisognerebbe provare almeno una volta, magari non al Tour de France. Ci sono tante altre corse in cui si potrebbe provare, al Delfinato, alla Parigi Nizza o alla Tirreno Adriatico. Sarebbe bello vedere come reagisce il gruppo e le squadre, poi si potrebbero trarre delle conclusioni”.

Van Avermaet ha raccontato di essersi goduto la corsa olimpica, anche al di là della vittoria: “Nelle gare con meno corridori si può correre in maniera più aggressiva, questo è quello che mi piace di più”.