Ora la decisione è ufficiale, dopo i primi sentori nelle scorse settimane."È da irresponsabili dire sì a questa candidatura".

Così Virginia Raggi, sindaco di Roma, esordisce alla conferenza stampa di questo pomeriggio sul problema più grosso che ha colpito il suo ancor breve mandato, la candidatura di Roma per le Olimpiadidel 2024.

Adesso, però, la Capitale potrebbe essere chiamata a rispondere dei danni prodotti, visto che già sono stati spesi una ventina di milioni di euro, così riporta l'avvocato Pellegrino. Lo stesso aggiunge che il precedente sindaco Marino era stato costretto a candidare Roma come possibile sede delle Olimpiadi in virtù di una mozione approvata in assemblea capitolina e su questi presupposti lo Stato ha sostenuto la città, anche dal punto di vista economico.

Con il verdetto di oggi del sindaco, la città di Roma, e soprattutto i suoi cittadini, vengono esposti all'obbligo di risarcire lo Stato dell'investimento fatto.

Dopotutto la Raggi ha esposto motivazioni più che valide della sua scelta di rifiuto della candidatura: "Stiamo ancora pagando i debiti per gli espropri di Roma 1960. Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e contro lo sport ma non vogliamo che lo sport venga usato come pretesto per una nuova colata di cemento in città. Diciamo No alle Olimpiadi del mattone. Vengono fatte tante promesse in occasione delle Olimpiadi. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di Nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati, inutilizzati che restano come scheletri e gusci vuoti".

Prende anche come esempio le recenti Olimpiadi appena concluse a Rio, dove è stata messa in bella vista la situazione politico-economica di un paese martoriato e a rischio crac: "Le Olimpiadi sono un sogno che diventa incubo. Non abbiamo dati di Rio ma abbiamo negli occhi le immagini degli abitanti di Rio".

Dello stesso avviso è anche il vice-sindaco Frongia in merito ad una domanda sul possibile risarcimento che Roma si dovrebbe accollare:"Il nostro no comporta un danno erariale?

Il danno erariale c'è stato ma per tutte le opere incompiute dei grandi eventi del passato.Un danno erariale c'è stato per i Mondiali di Nuoto, per la Vela, e per tutti i grandi eventi passati fatti a Roma".

L'obiettivo ora del consiglio comunale è quello di superare la mozione del precedente sindaco Marino, votata a giugno, e di redigerne e votarne una nuovaesprimendo così il suo no ai Giochi e superando il presunto empasse fatto notare dal CONI.