Sono le ultime ore d’attesa a Doha prima del via della gara più prestigiosa dei Mondiali di ciclismo. Domani, domenica 16 ottobre, si conoscerà il nome del successore di Peter Sagan nell’albo d’oro iridato. O magari sarà proprio il fenomeno slovacco a conquistare un nuovo successo in questa magica stagione. Si partirà quando in Italia saranno le 9.30, con una lunghissima diretta tv su Rai Sport 1 e poi su Rai Due che non ci farà perdere nessuna fase della corsa.

Mondiali, ventagli o volata?

Il percorso di questi mondiali di Ciclismo a Doha è molto anomalo.

È un tracciato interamente pianeggiante, con i primi 150 km nel deserto e poi sette giri dello stesso circuito finale dove si sono svolte tutte le altre gare in linea. Per la natura del percorso saranno fondamentali le condizioni meteo. Con un percorso interamente piatto solo il vento potrebbe mischiare le carte nella fase di attraversamento del deserto e portare ad una soluzione diversa da quella dello sprint a ranghi compatti. Le previsioni indicano che ci sarà vento ma che non sarà particolarmente intenso, e dunque potrebbe essere ancora più difficile il lavoro di quelle squadre che vogliono evitare lo sprint.

Italia, squadra forte e spuntata

Proprio gli azzurri sono tra coloro che invece si auspicano una giornata molto ventosa per spezzettare il gruppo.

La nazionale di Davide Cassani ha un grande gruppo con passisti, corridori esperti e uomini in grado di fare il treno e lanciare lo sprint. Ma manca un velocista di primissima fascia che dia garanzie di finalizzare il lavoro. Per questo l’Italia spera di smuovere la corsa per poter eliminare almeno qualcuno dei velocisti più forti del gruppo.

I due sprinter azzurri saranno Viviani e Nizzolo, che godranno del lavoro di due dei migliori ultimi uomini del gruppo, Sabatini e Guarnieri. Colbrelli e Trentin daranno delle chance alternative se la corsa dovesse proporre degli attacchi importanti, mentre Oss, Quinziato e Bennati offriranno forza, esperienza e classe per preparare il terreno.

Igrandi velocisti favoriti

Gli avversari sono tanti e forti, anche perché questa sarà la grande occasione iridata per i velocisti. Non c'è però un punto di riferimento preciso. La Germania ha tre stelleche fanno paura, Greipel, Kittel e Degenkolb, ma una squadra con appena sei uomini tra i quali il solo Tony Martin può dare un apporto importante. Sagan è ancora più isolato, ma per un corridore con le sue qualità potrebbe non essere un grosso problema. Fa paura il giovane colombiano Gaviria, anche lui con una formazione ridotta e inadatta a questo percorso. La Gran Bretagna ha un’ottima squadra al fianco di Cavendish, reduce però da un malanno. Attenzione poi ai francesi Bouhanni e Demare, acerrimi nemici che dovranno cercare di non ostacolarsi, all’Australia di Matthews e Ewan, all’Olanda di Groenewegen e alla Norvegia di Kristoff e Boasson Hagen. Una corsa d’attacco la farà certamente il Belgio, possibile alleato degli azzurri, con Boonen e Van Avermaet alla guida di una squadra maestra dei ventagli.