Si chiude nel nome di Peter Sagan il Mondiale di ciclismo in Qatar. Il fuoriclasse slovacco ha confermato la maglia iridata conquistata un anno fa a Richmond battendo allo sprint Cavendish e Boonen. La corsa si è decisa nel tratto di attraversamento del deserto. I belgi hanno sparpagliato il gruppo, con solo 25 corridori rimasti a giocarsi il titolo, tra cui Viviani, Nizzolo, Guarnieri e Bennati. Per gli azzurri una bella corsa conclusa però con solo il quinto posto di Nizzolo.

La battaglia nel deserto

L’attesa sfida dei professionisti ai Mondiali di ciclismo ha vissuto i suoi momenti decisivi nelle fasi centrali.

La corsa prevedeva una prima parte di 150 km nel deserto, con caldo e vento, e poi sette giri del circuito di Doha già visto nei giorni scorsi per le altre gare. L’avvio è stato lento, a causa del vento contrario, con una fuga di comprimari che ha preso una decina di minuti di vantaggio. Appena le condizioni sono cambiate, con una svolta che ha portato il vento da contrario a laterale, la corsa si è incendiata. La Gran Bretagna ha alzato il ritmo, ma è stato il Belgio a dare una vera e propria lezione di Ciclismo a tutti quanti. Boonen, Van Avermaet e compagni hanno dato una sventagliata impressionante alla corsa, rompendo il gruppo in mille pezzi. Solo una ventina di corridori sono riusciti ad aggrapparsi al ventaglio dei maestri belgi, mentre tutti gli altri sono andati sempre più disperdendosi, sparpagliati nel vento del deserto.

Bravi azzurri, ma vince ancora Sagan

Alla seconda fase della corsa, quella dentro il circuito, il gruppo principale si è presentato così ridotto a soli 26 uomini, tra cui sei belgi, Kristoff e Boasson Hagen, Cavendish con Blythe, Sagan con Kolar, Matthews con Hayman e quattro azzurri: Viviani, Nizzolo, Bennati e Guarnieri. Germania e Francia sono state spazzate via e Gaviria è stato costretto al ritiro per un incidente.

Il secondo gruppo con Kittel e gli altri tedeschi ha cercato una disperata rincorsa, dovendo però alla fine alzare bandiera bianca. I sette giri del circuito sono così passati con la fila dei 26 al comando dietro a tre belgi, Keukeleire, Stuyven e Naesen, sacrificati al gioco di squadra e coadiuvati da Bennati. Il Belgio ha deciso di puntare tutto sullo sprint di Boonen, vanificando così i possibili vantaggi della superiorità numerica creata con lo splendido attacco nel deserto e dando grandi chance a velocisti più forti come Cavendish e Sagan.

Nel finale sono stati gli olandesi Terpstra e Leezer a cercare l’affondo da finisseur. Leezer è andato vicino al clamoroso colpaccio, ma a 300 metri dal traguardo si è visto raggiungere. Guarnieri ha pilotato splendidamente Nizzolo, ma il corridore della Trek si è visto rimontare da Peter Sagan, passato con un equilibrismo alle transenne. Cavendish ha preso forse la decisione sbagliato scegliendo l’altro lato per sorpassare l’azzurro e perdendo così l’attimo fuggente. Sagan è andato così a vincere su un delusissimo Cavendish, mentre Boonen non ha potuto far meglio del bronzo davanti a Matthews e Nizzolo. Per gli azzurri una bella corsa a cui è mancata, come si temeva, la finalizzazione.