Dopo la vittoria conseguita nel gran premio di Phillip Island, Cal Crutchlow ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa e non le ha mandate a dire alla Honda. Il pilota inglese infatti ha lamentato il fatto che la casa giapponese non lo considera abbastanza, nonostante la sua seconda parte di stagione più che brillante. A conferma di questo, Cal ha dichiarato che nella conferenza stampa che si tiene subito dopo la gara, nessuno dei vertici Honda era presente, quasi come se qualcuno non ha gradito che una moto satellite ha battuto le ufficiali.
"Sono molto contento di far parte della mia squadra ma vorrei più supporto dalla mia fabbrica. Ricordo che quando correvo per il team Tech3, ho avuto un buon appoggio da Yamaha e mi avevano anche offerto un buon contratto per farmi restare". Crutchlow ha tenuto precisare che con questo non vuol dire di non avere una buona moto ma: "Dovrebbero aiutare sia me che Lucio (Cecchinello, ndr) più personalmente. E' frustrante vedere che vinci una gara e i capi non ci sono a festeggiare. Se fossi stato un pilota ufficiale, sarebbero venuti".
Cal ha poi aggiunto che sa benissimo che ci sono persone che lo vogliono aiutare e altre che non vogliono che il pilota sia aiutato: "Però, funziona così, è un affare losco".
Crutchlow: "Vincere il titolo? Perchè no?"
Con le vittorie di Brno e Phillip Island, Cal ha totalizzato più punti degli altri piloti nelle ultime sei gare, incluso Marc Marquez, neo campione del mondo. A fine 2017, l'inglese spera di poter rinnovare ancora il contratto con il team LCR ma sull'ipotesi di lottare per il titolo, preferisce restare con i piedi per terra.
"Sono realista e per il momento, per come stanno adesso le cose e considerati i mezzi che abbiamo ora, non lo so. Sarebbe piuttosto complicato lottare per il titolo il prossimo anno ma questo non mi vieta di provarci. Ci proverò di sicuro e se non lo vinco, non succede nulla. La cosa che conta ora è di portare a casa dei buoni risultati per me e per il mio team".