Novak Djokovic ha regnato nelle ultime stagioni ma incredibilmente ha chiuso il 2016 al secondo posto del ranking dietro allo scozzese Andy Murray e dopo aver vinto i primi due Slam: Australian Open e Roland Garros è sembrato in calo. Il serbo quest’anno ha finalmente conquistato Parigi, l’ultimo Slam che mancava in bacheca, ha incamerato 4 Majors consecutivi da Wimbledon 2016 ma qualcosa pare cambiato nel suo gioco e nella sua fiducia.

Gli illustri predecessori

Tanti famosi predecessori di Djokovic sono andati praticamente a sbattere contro un muro senza poi riuscire più a rialzarsi.

Mats Wilander (7 Slam vinti) ebbe il suo picco nella stagione 1988 dove fu capace di vincere Australian Open, Roland Garros ed US Open con anche un quarto di finale, suo miglior risultato in carriera, a Wimbledon. Chiaramente lo svedese diventò numero 1 al mondo ed il futuro sembrava dalla sua parte visto che a 24 anni pareva nel pieno della sua maturità; invece mai più una vittoria nello Slam per l’attuale commentatore di Eurosport che crollò incredibilmente: solo 2 quarti di finale raggiunti l’anno successivo e una semifinale nel 1990.

John McEnroe (7 Slam) giocò la stagione 1984 come mai nessuno prima: 82 vittorie e solo 3 sconfitte. Con solo 3 Slam giocati perse una incredibile finale al Roland Garros contro Lendl andando poi a trionfare a Londra e New York.

L’anno dopo disputò tutti gli Slam arrivando in finale agli US Open dove perse e da lì mai più un titolo nei 4 Majors e neanche una finale al suo attivo sebbene fosse un classe ’59.

Bjorn Borg (11 Slam) ha fatto tre doppiette in fila Parigi-Wimbledon fra il 1978 ed il 1980 con due finali raggiunte a NY nel ’78 e nell’80’. Dopodiché arriva il 1981 che inizia con la sesta vittoria del Roland Garros e prosegue con due finali perse a Wimbledon ed agli US Open ad opera di McEnroe.

Esito finale, lo svedese si ritira a soli 25 anni.

Rod Laver (11 Slam) nonostante i professionisti siano stati esclusi dagli Slam fra i 1963 ed il 1967 è riuscito non solo a vincere 11 Majors ma soprattutto a completare due Grandi Slam (tutte 4 i big tournament in un anno) cosa mai riuscita a nessun altro tennista nel circuito ATP.

L’australiano riuscì anche a completare il secondo Grand Slam a 31 anni ma poi più nessuna vittoria e neanche una finale e semi collezionata con il miglior risultato che furono i quarti a Wimbledon nel ’71.

Infine occhio perché nei big da tracollo verticale c’è anche Rafael Nadal (14 Slam) anche se per lui la carriera non è ancora finita. Lo spagnolo ha vinto nel 2013 RG e US Open, l’anno successivo ancora Parigi e da quel momento non è manco approdato ad una semifinale nei quattro grandi appuntamenti.

Prossimi scenari

Certo i rivali di Djokovic rispetto ai campioni sopracitati appaiono meno forti anche se Murray adesso ha una convinzione straordinaria, Stanislas Wawrinka (Australian Open, Roland Garros, US Open) ed il rinato Juan Martin Del Potro (US Open) sanno come vincere gli Slam, uniamoci l’ascesa di due talenti come Dominic Thiem e Alexander Zverev e un Roger Federer che fuori dalle prime teste di serie potrebbe cogliere l’ultimo grande successo di una favolosa carriera.

Tuttavia urge ricordare anche l’età di Nole: 29 primavere ed il primo successo Slam risale a Melbourne 2008. Attenzione però perché come testimonia la storia tante volte i fenomeni cessano di essere tali quando perdono fiducia in se stessi, cosa che per un campione vuol dire tutto.