Rosberg vs hamilton. La sfida tra i due alfieri della Mercedes calamiterà l'attenzione generale nell'ultima gara sul tracciato di Yas Marina ad Abu Dhabi in programma tra una settimana. Il pilota tedesco ci arriverà con un incoraggiante vantaggio di punti (367 contro 355) ma sa bene che è sempre rischioso giocarsi il titolo mondiale nella prova conclusiva del campionato in quanto basta un guasto tecnico alla propria monoposto per buttare tutto alle ortiche.

Lucida determinazione contro talento puro

Per vincere il suo primo alloro, a Rosberg sarà sufficiente giungere terzo sotto la bandiera a scacchi, anche se Hamilton dovesse aggiudicarsi la corsa.

Nico sarebbe campione del mondo anche se giungesse quarto, quinto, sesto, settimo con Hamilton piazzato dal secondo posto in giù. Tutte ipotesi, queste ultime, che difficilmente si verificheranno per il calibro della Mercedes e perché, verosimilmente, l'unico caso in cui Rosberg sarebbe out è proprio quello in cui dovesse incappare in un desolante ritiro per problemi alla vettura. Ad Abu Dhabi si scontreranno due personalità e due modi diversi di correre. Da una parte, infatti, c'è la razionale ed equilibrata determinazione di Rosberg, dallo stile sempre preciso e lineare, mentre dall'altra la classe unita alla feroce volontà di vincere di Lewis Hamilton, già tre volte iridato in carriera. L'inglese ha un maggior talento che madre natura gli ha donato fin dalla nascita, fulmineo nel giro singolo, un martello quando si tratta di "ammazzare" la gara per stroncare ogni velleità agli avversari, cattivo agonisticamente e sicuro di sè nel duello ravvicinato.

Sul piano della sicurezza nei propri mezzi e della grinta, invece, Rosberg è meno solido ma quest'anno ha dimostrato una significativa maturazione in tal senso, soprattutto quando ha subito il recupero di Hamilton a metà stagione per poi rilanciare le sue quotazioni con alcune perentorie affermazioni che lo hanno riportato in testa alla classifica.

La consacrazione di Rosberg

Al di là di tutto, si merita il mondiale inseguito vanamente da due anni per come ha corso durante il campionato e per il suo valore di pilota ormai completo, oltre che molto veloce. Non va dimenticato, infatti, che nei primi anni alla Mercedes, Rosberg riusciva a bastonare il monumento all'automobilismo sportivo Michael Schumacher, spesso e volentieri battuto sia in prova che in gara. E poi vincere contro un campionissimo come Hamilton accrescerebbe ulteriormente la sua caratura.