Oggi pomeriggio Djokovic scenderà in campo contro il belga David Goffin (chiamato a sostituire l'infortunato Gael Monfils) per disputare la terza e ultima partita del gruppo Lendl, con in tasca la certezza di essersi già qualificato per le semifinali, in programma questo sabato, per di più da primo del girone (è bene ricordare, comunque, che ogni partita vinta nel round-robin frutta 200 punti per la classifica ATP, che potrebbero essere decisivi per stabilire chi chiuderà l'anno sul gradino più alto). Martedì, senza brillare più di tanto, ha superato in due set (entrambi conclusi al tie-break) il canadese Milos Raonic, che ha gettato al vento un set-point nel secondo, dimostrando di avere ancora un paio di scalini da superare prima di approdare nell'Olimpo del Tennis.

In molti dei punti decisivi dell'incontro ha commesso errori non forzati, cedendo prima con la testa che con il braccio. Dal canto suo, il serbo sembra ancora lontano parente del rullo compressore che tutti hanno ammirato fino a qualche mese fa, ma con molta probabilità nei giorni a venire si assisterà a sfide con alti contenuti emotivi, prima ancora che tennistici, dove il Nole di queste ultime settimane, opaco ma sornione, potrebbe dire la sua, sfruttando a favore la pressione altrui.

Insidie in arrivo per Murray

Il fresco numero uno, Andy Murray, intravede all'orizzonte il sopraggiungere di cavalleria pesante, con tanto di corazza, lance e sciabole: domani nel primo pomeriggio londinese, se la dovrà vedere con lo scomodo e imprevedibile Stan Wawrinka, che oggi ha piegato con due tie-break pressoché identici (7/3 il risultato di ambedue) il croato Marin Cilic, già fuori dai giochi, che potrà quindi dedicarsi alla finale di Davis, non prima della "comparsata" contro Kei Nishikori nell'ultimo incontro in programma per il gruppo McEnroe.

È stato proprio il giapponese, ieri pomeriggio, a lanciare i primi segnali di "guerra" allo scozzese, che ha avuto bisogno di 3 ore e 20 minuti per respingere l'assalto: dopo aver perso il primo set al tie-break (11/9 il risultato), si è ripreso e con un doppio 6/4 (e tante energie fisiche e mentali spese) ha chiuso i conti.

Più tardi, lo svizzero, dato per spacciato viste le ultime apparizioni, ha dimostrato per l'ennesima volta di essere completamente mutevole e capace di vincere (e di perdere) contro chiunque. In pratica, il peggior avversario possibile per Murray, che potrebbe addirittura salutare il torneo (nonché lo scettro del ranking ATP) in caso di sconfitta in due set e contemporanea vittoria di Nishikori con lo stesso risultato.

A completare il quadro, la sfida di stasera tra Raonic e Thiem (precedenti 1/0 in favore del canadese, incontro disputatosi in estate sul veloce di Cincinnati): chi vince passa alle semifinali. Per Nishikori, come dicevamo, dovrebbe trattarsi di una formalità, se non fosse che di fronte si troverà niente meno che la sua "bestia nera" (7/5 i precedenti in favore del nipponico, ma Cilic ha vinto tre delle quattro sfide nei tornei del Grande Slam e le due finali, US Open 2014 e la recente Basilea).

Risultati terza e quarta giornata:

Gruppo Lendl: Thiem b. Monfils 6/3 1/6 6/4; Djokovic b. Raonic 7/6 7/6

Gruppo McEnroe: Murray b. Nishikori 6/7 6/4 6/4; Wawrinka b. Cilic 7/6 7/6