Si torna a vincere per i Golden State Warriors: dopo la sconfitta subita contro gli Houston Rockets (ormai solida realtà di questo campionato NBA), la squadra di Oakland avverte il bisogno di tornare a mettere i puntini sulle “i”, e lo fa nel suo stadio, all'Oracle Arena, vincendo per 138 a 109 e dando una lezione di Basket ai suoi diretti avversari della notte, ovvero i Phoenix Suns, altra grande squadra in cui hanno brillato tante stelle del passato, ma che, ad oggi, non riesce ancora a superare la sua metà classifica di conference: 6 vittorie e 14 sconfitte.

Partita senza storia, con i Warriors che portano a casa ogni singolo quarto: 1Q (37 a 30), 2Q (29 a 27), 3Q (42 a 27) e 4Q (30 a 25). Migliore in campo Stephen Curry, che con la sua prestazione spazza via la sua precedente gara contro Houston: 31 punti per lui, seguito da Klay Thompson, che ne mette 26, e Kevin Durant, che si ferma a 20; protagonisti della notte anche Draymond Green, con 13 assist e il campione di esperienza, Andre Iguodala, con 6 rimbalzi. Per Phoenix non male Eric Bledsoe, con 27 punti, e Tyson Chandler con 9 rimbalzi; un po' in ombra la prestazione della guardia Devin Booker (figlio del celebre Melvin, vecchia conoscenza di Pesaro e Milano), che realizza 5 assist.

Le gare dell'ultimo turno

Si comincia con un match tra i Milwaukee Bucks e i loro ospiti al BMO Harris Bradley Center, ovvero i Brooklyn Nets: grandissima ripresa per la squadra di Milwaukee: Jason Kidd centra tutti i cambi, e i Bucks portano a casa la vittoria per 112 a 103. Vincono di nuovo (e non poteva essere altrimenti), i Toronto Raptors, in casa all'Air Canada Centre, contro gli Atlanta Hawks, per un largo 128 a 84: DeRozen ne mette 21 per i canadesi, nonostante l'esplosiva prestazione di Howard, che prova a rispondere con 17 rimbalzi.

A distanza di 24 ore, vince di nuovo Boston, i cui Celtics annientano fuori casa i rivali dei Philadelphia Sixers (ormai alla loro sconfitta numero 16), con il punteggio di 107 a 106, precipitandoli all'ultimo posto della momentanea classifica NBA. A Memphis, i Los Angeles Lakers perdono l'ennesimo incontro contro gli ottimi Grizzlies di quest'anno: la partita termina 103 a 100 per i padroni di casa.

A grandissima sorpresa, vincono i Dallas Mavericks (che lasciano, così, il fondo della classifica generale), in casa contro i Chicago Bulls (che pure pagano lo sforzo per la loro eccellente vittoria contro i Cleveland Cavaliers), con il punteggio (abbastanza largo) di 107 a 82. Equilibratissimo, invece, il match dei Miami Heat, ospiti dei Portland Trail Blazers: le squadre si somigliano molto in quanto a prestazioni (un discreto numero di vittorie e qualche sconfitta che si poteva evitare), e danno vita ad un incontro in cui Portland la spunta per 99 a 92.

Gli Hornets si arrendono ai supplementari

La partita più lunga della notte è quella andata in scena tra i Minnesota Timberwolves ospiti degli Charlotte Hornets: non bastano i tempi regolamentari, e sullo spettacolare punteggio di 106 pari, si va in overtime, dove Minnesota la spunta per 125 a 120.

Niente da fare questa volta per Belinelli: l'italiano porta a casa 15 punti, superato da Kemba Walker, che ne mette 22, ma lasciando a desiderare nelle altre fasi del gioco, che vedono protagonista Nicolas Batum, con 12 assist. Per i vincitori dei Timberwolves, molto bene Ricky Rubio (12 assist anche per lui), ma vince ai punti Andrew Wiggins con 29, seguito dall'eccellente Karl-Anthony Towns, che dopo un precedente record di 47 punti nella penultima prestazione, questa volta fa la differenza in fatto di rimbalzi: ben 15. belinelli, nonostante il risultato, trova più spazio in squadra, riuscendo a giocare per quasi 2 quarti interi.