È finita con un’accesissima polemica la Het Nieuwsblad, la classica di Gand che ieri ha aperto la stagione del grande Ciclismo in Belgio. A scatenare le dure proteste di molte squadre, e soprattutto della Trek Segafredo, è il comportamento tenuto da Peter Sagan, Greg Van Avermaet e gli altri corridori che si trovavano con loro a cinquanta chilometri dall’arrivo. Mentre si affrontava un tratto in pavè i corridori all’attacco sono, infatti, saltati sul marciapiede, potendo così pedalare più velocemente e guadagnare terreno. Gli inseguitori invece si sono trovati il marciapiede bloccato da una moto di un commissario, che li ha costretti, come da regolamento, a pedalare sul pavè.

Felline: “Le regole devono valere per tutti”

Prima e durante la Het Nieuwsblad, l’attesa corsa che inaugura la stagione delle classiche, i commissari di gara avevano ripetuto più volte ai corridori e ai Direttori sportivi di non sfruttare marciapiedi e piste ciclabili, una regola ben chiara del ciclismo, ma spesso ignorata. Si può capire quindi la furia di alcune squadre al termine della corsa, visto che proprio un episodio che riguarda l’interpretazione di questa regola ha favorito distintamente i corridori che erano all’attacco. Sagan e Van Avermaet erano da poco usciti dal gruppo, dopo che era avvenuta la caduta di Boonen e Kristoff e che sul muro del Taaienberg la corsa si era spezzettata ulteriormente.

Entrando in un tratto di pavè ad una cinquantina di chilometri dall’arrivo Sagan e compagnia hanno sfruttato il marciapiede per un paio di chilometri, guadagnando così velocità e secondi preziosi. Dopo il loro passaggio è arrivato un commissario che ha sbarrato con la sua moto l’accesso al marciapiede, guadagnandosi così le arrabbiature molto colorite dei corridori che stavano inseguendo e che sono stati costretti a pedalare per due chilometri sul pavè.

Al traguardo Jasper Stuyven e Fabio Felline, i corridori della Trek, hanno mostrato tutta la loro rabbia per quanto accaduto, anche perché il piemontese ha chiuso al quarto posto, dietro a tre corridori, Van Avermaet, Sagan e Vanmarcke, che si sono resi protagonisti dell’irregolarità. “In realtà ha vinto Felline perché gli altri hanno corso sul marciapiede quando ci avevano detto di non usarlo” ha dichiarato Stuyven a Cyclingnews.

Anche Felline ha sottolineato il comportamento irregolare dei corridori al comando: “Tutti sanno che non si può pedalare sulle piste ciclabili e sui marciapiedi, non sono io che decido, ma le regole devono essere uguali per tutti”.

Ancora più arrabbiato è stato il Ds della Trek, Dirk Demol: “Due giorni fa c’è stato un incontro con l’Uci ed hanno detto esplicitamente che non ci sarebbe più stata tolleranza e la regola sarebbe stata applicata. Durante la gara è stato detto chiaramente che era vietato usare quel marciapiede”.