Ci sarà molto probabilmente un seguito per l’episodio incriminato che ha segnato la Het Nieuwsblad, la classica che sabato scorso ha aperto la stagione del grande Ciclismo in Belgio. Il gruppetto comprendente anche Sagan e Van Avermaet aveva disobbedito agli ordini dati dai commissari prima e durante la gara, pedalando per un paio di chilometri su un marciapiede anziché sul pavè. Ora il caso potrebbe finire alla commissione disciplinare dell’Uci.

Ciclismo, la rabbia della Trek

L’episodio caldo al centro delle polemiche è avvenuto ad una cinquantina di chilometri dall’arrivo della Het Nieuwsblad di sabato scorso. Un gruppetto con Van Avermaet, Sagan e Vanmarcke, i corridori che poi hanno occupato il podio finale, era da poco uscito dal gruppo principale all’inseguimento dei fuggitivi della prima ora.

Durante il passaggio su un tratto di pavè hanno approfittato del marciapiede per evitare le pietre ed andare così più velocemente, nonostante i commissari di gara avessero avvertito che non ci sarebbe più stata tolleranza per questi comportamenti. Quando sono arrivati gli inseguitori invece l’accesso al marciapiede è stato bloccato da un commissario di gara che li ha così costretti a pedalare per due chilometri sul pavè, perdendo inevitabilmente qualche secondo da Sagan e compagnia. Al traguardo la Trek, che ha conquistato il quarto posto con Felline, ha mostrato tutta la propria rabbia per il diverso trattamento riservato ai primi e agli inseguitori, sporgendo una denuncia per quanto avvenuto.

In arrivo una multa?

Sul caso è intervenuto il commissario Uci Guy Dobbelaere: “Il regolamento dice che i corridori possono essere multati se pedalano su marciapiedi e piste ciclabili. E’ stato preparato un rapporto che è stato inviato all’Uci, che ora dovrà decidere se il caso andrà o no alla disciplinare” ha spiegato il commissario belga all’emittente Sporza.

Dobbelaere ritiene che i corridori potrebbero essere multati, ma crede che una squalifica sarebbe un provvedimento eccessivo, anche perché l’episodio non ha pesato sul risultato finale: “Bisogna ammettere che i primi tre erano i più forti in corsa, espellere questi corridori per una cosa del genere sarebbe troppo” ha spiegato il commissario, che però ammette una gestione sbagliata di questa situazione.

“Capisco le critiche, in ogni caso deve essere o che tutti possono farlo o che nessuno può farlo. Gli inseguitori hanno avuto la sfortuna che il commissario era nelle vicinanze” ha concluso Dobbelaere.