È stato un buon debutto stagionale quello di Matteo Trentin nelle classiche del nord. Tra le tante stelle della Quickstep Floors il corridore italiano è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano. Dopo un buon nono posto nella Het Nieuwsblad, Trentin si è inserito nella fuga vincente alla Kuurne Bruxelles Kuurne di domenica scorsa. Nonostante la presenza ingombrante di un Peter Sagan in versione super, Trentin ha corso per vincere, prendendosi qualche rischio che non ha pagato e l’ha costretto ad accontentarsi del quinto posto.

Trentin: 'Alcuni hanno corso per il secondo posto'

In una Quickstep Floors che ha vissuto un weekend molto difficile, una delle poche note liete è stato Matteo Trentin. Il corridore italiano è stato il migliore dello squadrone belga sia sabato alla Het Nieuwsblad, conclusa al nono posto, sia domenica alla Kuurne, terminata al quinto. Piazzamenti che certo non possono bastare ad una squadra come la Quickstep che nella campagna del nord si gioca buona parte della sua stagione, ma che possono dare a Trentin la spinta per trovare un maggior spazio personale nelle strategie del team. Il corridore italiano ha dimostrato non solo una buona condizione, ma soprattutto la determinazione e la personalità per essere un vincente.

Alla Kuurne Bruxelles Kuurne non si è accontentato di una piazza sul podio che sarebbe stata pressoché certa con uno sprint lineare, ma ha provato a correre per vincere pur avendo di fronte Peter Sagan. Trentin ha giocato le sue carte anticipando lo sprint, ma è stato raggiunto e superato da tutti i compagni di fuga, finendo così quinto.

“Ho provato a vincere, ma quando Sagan ha lanciato il suo sprint è come se ci avesse detto: ciao, ci vediamo dopo il traguardo” ha commentato Trentin, che ha rimarcato la superiorità netta del Campione del Mondo. “Quando è in una grande giornata Sagan gioca con i suoi avversari ed alcuni dei corridori che erano in fuga con noi pensavano già al secondo posto.

Se avessi aspettato lo sprint probabilmente sarei arrivato secondo, ma ho corso con il mio istinto che mi ha detto di attaccare. Ho provato, non ho avuto successo, ma ho avuto il merito di averci provato”.