La stagione 2017 di Formula 1 non è ancora ufficialmente iniziata, ma c'è già un costruttore nell'occhio del ciclone. Dopo i test invernali di Barcellona, anche se è sempre consigliabile essere prudenti sui dati raccolti e sui tempi registrati, è apparso piuttosto palese quanto la McLaren anche quest'anno sia in difficoltà. Nel mirino degli addetti ai lavori è finita la power unit Honda che, al terzo anno dal suo ritorno nel Circus accanto al team di Woking, non sembra essere riuscita a garantire quel salto di qualità in grado di riportare le monoposto britanniche ai massimi livelli.
Ha fatto molto rumore l'attacco al motorista giapponese di Fernando Alonso, il quale ha sottolineato che, allo stato attuale, l'affidabilità del propulsore Honda sarebbe così scarsa da non consentire alla McLaren nemmeno di portare a termine un intero Gran Premio. In questi giorni è arrivata anche un'altra dura sferzata al motorista nipponico, da parte dell'ex pilota scozzese David Coulthard, il quale ha puntato con decisione il dito contro l'azienda giapponese.
Coulthard contro Honda: "Questa non è la Formula Scuse"
David Coulthard ha legato gran parte della sua carriera in Formula 1 alla McLaren, con la quale ha gareggiato dal 1996 al 2004. Per questo motivo, l'ex pilota britannico ha parlato in maniera piuttosto accorata della situazione attuale che sta vivendo la scuderia inglese, imputando le colpe della crisi alla Honda.
Secondo il 45enne vice campione del mondo nel 2001, la collaborazione McLaren-Honda, giunta ormai al terzo anno, si sta facendo a dir poco preoccupante a causa della mancanza di passi in avanti nello sviluppo della power unit. Del resto, conoscendo il mondo dei motori, Coulthard sottolinea come non sia possibile attendere troppo tempo per lo sviluppo di un propulsore, affondando decisamente il colpo con un: "questa è la Formula 1, non la Formula scuse".
Secondo quanto riportato da "Autosport Middle East", l'ex driver di McLaren e Red Bull ha detto che, alla base della profonda crisi della scuderia di Woking c'è un difetto di comunicazione, con Honda che avrebbe dovuto avvisare il team che, per avere un propulsore finalmente competitivo, avrebbe dovuto attendere diversi anni.
Solo in questo modo in casa McLaren avrebbero potuto evitare di stringere una partnership, attendendo che l'azienda giapponese finisse di sviluppare in maniera adeguata la sua power unit.
Proseguendo nel suo intervento, David Coulthard riporta anche come nel Paddock si vociferi addirittura che, rispetto alle precedenti stagioni, quest'anno i motori Honda potrebbero avere meno cavalli rispetto al passato, per cercare di tamponare i problemi di affidabilità. Se quest'indiscrezione dovesse essere confermata, sarebbe un duro colpo per la scuderia britannica, poiché in Formula 1 non si può prescindere dalle prestazioni velocistiche.
In conclusione, l'ex pilota lancia quello che sembra una sorta di ultimatum, se non un consiglio spassionato per la McLaren dicendo che, se Honda continuerà a non essere in grado di fornire motori all'altezza della situazione: "McLaren dovrà chiedere il divorzio".